The Fall
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BBC (Irlanda del Nord) sta mandando in onda in queste settimane un thriller ambientato a Belfast, in cui la polizia brancola nel buio e un serial killer fa fuori un po’ di donne, in carriera e sui trent’anni. Lento, ma ben fatto, forse un po’ fuori schema per chi è abituato a produzioni americane (o ad altre, inglesi, con taglio differente, come Sherlock o Luther) questa produzione ha l’indubbio merito di proporre sul piccolo schermo una Gillian Anderson (Scully di X-Files!) in gran forma. Un personaggio solitario e abbastanza antipatico quello di cui veste i panni in questo The Fall, che per sottolineare ancora di più la distanza con la partner di Fox Mulder, non ha problemi a fare sesso occasionale con un collega mai visto prima. Ma al di là di una qualche scena intima (assolutamente non x-rated, e so far non sembra aggiungere o togliere nulla alla figura del Detective Superintended Stella Gibson) la Anderson sorregge quasi da sola non tanto la trama quanto l’insieme di questo serial, fornendo all’atmosfera cupa, un qualcosa di indefinibile che tiene alta l’attenzione anche quando gli eventi sembrano muoversi al rallentatore.
Da vedere, probabilmente, tenendo conto che il giudizio del pubblico è stato così positivo da far mettere in cantiere già una seconda stagione. O, sicuramente, almeno da “sbirciare” per trovare le differenze tra la comunque affascinante agente dell’FBI e questo più duro agente di polizia, che forse va un po’ il verso alla spettacolare Sarah Linden di The Killing (USA).