Ne avrei parlato domani – ma questa bellissima foto (creata dallo Staff del Mondadori Bookstore del Cinema Victoria) mi “costringe” ad anticipare almeno due cose (comunque già diffuse sui social):
– se siete a Modena e volete comprare Il Mistero della Statuetta Egizia potete farlo (appunto) nella libreria del Cinema Victoria
– se siete a Modena il 12 Aprile 2019 tenetevi liberi – perché ci sarà la presentazione di questo libro, sempre all’interno del cinema, ma in zona pub. L’evento è chiaramente organizzato dalla libreria – e non dal pub :-)
You’re a hitman. You usually don’t kill women or children but this time is different: the money is huge, and your contractor said that this is a mission is better not to refuse. The target is a little kid – in a remote house on a hill. You don’t know if there are other people in the house with him – his parents, or his tutors – he should be alone (they said) but if there’s anyone, just kill him, they said. They’ll pay plenty for each kill – no matter what, no matter how many. But you should kill the kid, and do it TONIGHT
Dopo Memo Carte Ponte e il remaster per iOS di Chalk Up!,easyTennis è il terzo gioco che ho realizzato in questi ultimi mesi, utilizzando Defold. Un gioco semplice e frenetico, che miscela l’ambientazione del tennis (ogni partita consiste in un singolo match) con le dinamiche di pong: trascinando il dito sullo schermo si può infatti muovere il proprio giocatore a destra e a sinistra e il resto dell’azione avviene in automatico – chiedendovi solo riflessi impeccabili, senza la difficoltà di imparare ad usare un più completo controller touch. Sembra facile? Beh, non lo è .-)
Se vi ho incuriosito (e se non vi dispiace un gioco in pixelart, in un modo di giochi 3d) sappiate che è disponibile sia per iOS sia per Android – gratuitamente (ma con un banner a fine di ogni partita).
Giusto due parole sulla serata a tema di giovedì: è stata un piccolo successo. Pubblico davvero numeroso infatti per questa prima presentazione del nuovo libro del duo Fabrizio Fangareggi e Pierluigi Fabbri, che ha seguito con (almeno apparente) interesse l’oretta di esposizione, questa volta dedicata quasi esclusivamente al libro (Il Buio di York) e più in generale alla Saga (Le Confessioni di Arundel) di cui fa parte. Tanti i temi trattati (dall’ambientazione storica ai personaggi, che abbiamo anche avuto il piacere di sentire “parlare” grazie alla voce del doppiatore professionista Raffaele Palmierii) che alla fine abbiamo forse lasciato fuori qualche altra nota di colore, o qualcosa in più su questi due attivissimi autori. Ma per chi ha voluto (e non sono stati pochi), la sessione di firma copie ha poi sicuramente consentito di integrare con qualche momento più personale con gli autori.
Un grazie come sempre all’organizzazione – alla Libreria Mondadori del Cinema Victoria – e al persona del Cinema Victoria stesso che ha contruito alla buona riuscita della serata.
Dopo poco meno di due anni dall’uscita de Il confine del Buio, Fabrizio Fangareggi e Pierluigi Fabbri ci riconducono in Inghilterra tardo medievale, per mostrarci, con il nuovo romanzo intitolato Il Buio di York, come proseguono le vicende del Vescovo Thomas FitzAlan. Un’opera suggestiva, in cui si muovono, come la volta scorsa, parecchi personaggi, e in cui l’ambientazione storica è una base solida per un bel thriller/giallo, gradevole e originale.
Se siete già fan della penna di questi due autori, o se questa nota vi ha incuriosito, sappiate che giovedì 29 marzo, alle ore 21, all’interno dei bei locali del Cinema Victoria di Modena, ci sarà la prima presentazione ufficiale di questo nuovo lavoro. Un’oretta circa di chiacchiere dopo la quale, grazie alla Libreria Mondadori del Victoria (che anche questa volta ha organizzao l’evento) sarà possibile anche comprare (e farsi autografare) il libro, in uscita proprio in questi giorni.
Non mancate .-)
Una nota rapida per ricordare che venerdì scorso c’è stata anche la presentazione ufficiale della versione digitale del gioco tipo memory, realizzato con la collaborazione dei ragazzi del doposcuola collegato all’associazione Il Ponte. Il bel gioco cartaceo è quello mostrato in foto, la versione digitale (gratuita) la potete trovare invece qui: Google Play / AppStore
Scriverò qualcosa di più ampio nei prossimi giorni, ma intanto riporto la locandina dell’evento che si terrà venerdì 16 marzo all’ex-cinema Principe, a Modena: Mettiamoci in Gioco. All’interno della quale verrà anche presentata ufficialmente l’app (per Android e iOS) MePo Carte Ponte – trasposizione digitale del gioco di carte realizzato dall’associazione Il Ponte, insieme ai ragazzi del doposcuola.
Giusto due righe per fare i nostri complimenti alla splendida organizzazione della due giorni di convegni svoltasi a Modena tra il 2 e il 3 di marzo, a cui abbiamo avuto il piacere di prendere parte. Ampia partecipazione per Now! A scuola si può (nonostante la situazione atmosferica) più che giustificata dal ricco programma e dalla capacità di chi ha gestito le cose di rendere fruibile un così complesso insieme di workshop e conferenze.
Noi siamo stati piuttosto contenti dell’esperienza, e ringraziamo chiaramente anche il pubblico (attento e apparentemente interessato) con il quale siamo riusciti a scambiare anche due parole negli ultimi minuti a nostra disposizione.
Come di consueto mettiamo a disposizione il materiale che avevamo preparato (tre slides in formato PowerPoint, che perdono però qualcosa senza l’ampiamento in esposizione), confidando che possano comunque essere utili come riferimento. Parte 1 (perché parlare di Videogiochi a Scuola) Parte 2 (come/con cosa realizzare Videogiochi a Scuola, e non solo) Parte 3 (cosa realizzare – spunti e riflessioni su Videogiochi in aula)
Ricordiamo che i due software principali proposti sono stati Defold (2D, generico) e RenPy (visual novels) – ma che (come è anche venuto fuori durante il momento di confronto) non sono che due dei tanti possibili.
Un saluto a tutti i partecipanti da me e da Andrea Capitani.
Tra le attività che io e Andrea Capitani stiamo portando avanti in questo periodo, sempre collegate al mondo della realizzazione di videogiochi, quella decisamente più ambiziosa è la doppia presentazione che terremo sabato 3 marzo, all’interno dell’impressionante contenitore chiamato Now! A scuola si può organizzato da GIUNTIScuola e CompuStore.
Un incontro di 75 minuti (doppio, nel senso che si terrà in mattinata e verrà replicato nel primo pomeriggio) dal titolo Gamification. Costruisci il tuo gioco – sottotitolo (per chiarire) Videogiochi a Scuola – in cui cercheremo di spiegare perché Videogiochi e Scuola possono essere collegati, che strumenti usare per farlo, e per realizzare cosa. Qualcosa che prende spunto dai corsi di realizzazione di videogiochi che abbiamo tenuto all’interno di NewG@me, prosegue con le esperienze dirette e indirette con i ragazzi (come quella recentissima delle scuole medie Mattarella) e si chiude con lo studio che abbiamo fatto su strumenti specifici – come RenPy e Defold.
Il convegno all’interno del quale ci proporremo (che ha un programma da lasciare davvero a bocca aperta) è dedicato, citando il programma, a “docenti, dirigenti, animatori digitali” e quindi a un pubblico con un eventuale interesse molto specifico per l’argomento. Il taglio del nostro intervento proverà quindi ad essere un po’ più filosofico del solito, pur cercando di proporre anche cose concrete, raccontando esperienze dirette, e tentando di proporre idee realizzabili, come esempi di progetti da proporre in classe.
Oggi pomeriggio io e Andrea Capitani abbiamo partecipato al secondo e ultimo incontro legato alla realizzazione di videogiochi nelle scuole medie Mattarella di Modena. Un incontro da un lato più informale del precedente (durante il quale una parte del tempo era stato dedicato a una vera e propria “lezione” sull’argomento) ma dall’altro molto più operativo perché l’idea era di tirare le fila dei progetti proposti, per aiutare ad impostarli (o per rifinirli).
Ma tenendo conto che dei tre progetti solo uno era stato sviluppato in modo strutturato dai partecipanti (quello investigativo ambientato a Londra, su cui avevano lavorato i ragazzi più grandi, di seconda) si è deciso di procedere dividendo la classe in due parti. In una, Andrea ha fatto da tutor ai ragazzi con il giallo inglese, aiutandoli a realizzare la prima scena con RenPy (prima di mostrare loro anche come è possibile sviluppare progetti con Defold) e in una seconda io mi sono messo invece a lavorare con i restanti ragazzi per trasformare la storia più completa che avevano proposto almeno in una primissima sceneggiatura.
Entrambi i gruppi hanno lavorato bene e con impegno e credo che entrambe le strade abbiano portato a risultati interessanti. Ed è possibile che il secondo progetto (che era di genere horror, e ambientato nella scuola stessa) possa portare almeno alla realizzazione di un piccolo trailer “live” (grazie alla professoressa di Tecnologia, che ha fatto chiaramente da padrona di casa in queste due sessioni) – se non alla fine chiaramente a un vero e proprio videogioco.
Noi attendiamo comunque una settimana per vedere cosa verrà prodotto, pronti a contribuire da remoto a qualche aggiustamento o consiglio, nel caso ce ne sia ancora bisogno.
Ah, negli ultimi quindici minuti di incontro Andrea Capitani ha mostrato una console homemade, basata su Arduino – con MaMe (la foto che vedete è stata scattata in quel momento). Molto intrigrante notare come i giochi mostrati fossero per lo più “nuovi” per i giovani studenti – tenendo conto che la maggior parte di questi è stata realizzata dieci-quindici anni prima della loro nascita e che quindi non erano tutti noti neppure in successive riedizioni.