Black Summer – Edizioni BD

Black Summer

Ok, ricorda un po’ Watchmen, e alcune tavole hanno colori forse più vivaci di quelli che ci si aspetterebbe di trovare, tenendo conto delle atmosfere in gioco, ma Black Summer, del duo Warren Ellis e Juan Jose Ryp rimane davvero una Graphic Novel interessante anche nell’affollato filone supereroistico. L’ambientazione è praticamente contemporanea, e tutto inizia con John Horus, una delle “pistole” (ovvero delle persone potenziate per essere giustizieri al servizio del popolo american) che decide di fare fuori l’intero staff presidenziale (cioè – anche se non viene citato – Bush Jr. e i suoi), stanco delle bugie del governo, colpevole, tra l’altro, di una ingiusta e inutile guerra in Iraq (sic). Quest’azione, nel giorno del ringraziamento, fa scatenare una guerra senza quartiere tra le pistole e l’esercito americano, facendo uscire allo scoperto anche una figura nell’ombra, legata ad entrambe le parti. Tutti i personaggi, in primis Tom Noir, supereroe mutilato da una esplosione che ha ucciso la sua compagna, hanno una psicologia complessa e ben definita, e questo rende ancora più intrigante l’evolversi delle vicende, supportate da tavole ricche di dettagli e spesso in grado di esprimere la violenza e la dinamicità delle scene in modo molto cinematografico. Forse non siamo di fronte ad un capolavoro imperdibile (colpa anche dell’argomento scelto dall’autore, che negli anni ha visto sviluppare una quantità così enorme di produzioni che è difficile primeggiare) ma questa uscita BD non delude, sotto nessun aspetto, e fa la sua ottima figura anche di fianco a volumi più noti.
Ah, l’autore (l’inglese Ellis), nonostante l’età, ha un curriculum di tutto rispetto e la sua produzione copre un po’ tutto, fumetti, film e anche videogames. Un’ultima curiosità: Black Summer, uscito in Italia quest’anno per la BD, è stato pubblicato in america la prima volta nel 2007.

QUASI pronti per l’AppStore…

A Skeleton Story - The Game - Logo Screen

…finalmente A Skeleton Story – The Game è in dirittura di arrivo :-) Ieri sera ho aggiunto le ultime features che mancavano, e ora servirà qualche giorno per il test e il bug fixing (la fase di testing è già iniziata da un po’ :-)…) poi la KF Lab procederà alle operazioni necessarie per la richiesta di inserimento del gioco in AppStore. Salvo imprevisti, quindi, tra fine mese e inizio agosto dovreste avere la possibilità di giocare a questo piccolo platform 2D basato sull’ottimo fumetto di Rak e Scopetta, prodotto dalla GG Studio.

A Skeleton Story - Credits 1

Che dire? Dietro alla realizzazione di questo progetto c’è una discreta quantità di lavoro. Spero che possa essere servito a fare divertire un po’ di videogiocatori :-)

Haven – SyFy Channel

Haven

Pochi giorni dopo la messa in onda della prima puntata della seconda serie di Warehouse 13, ecco che SyFy Channel ci propone un nuovo serial: Haven. Un poliziotto che non sente dolore, un solitario agente dell’FBI (ma non dovrebbero andare in giro sempre in coppia?), e un paesino, nel Maine, in cui le cose sembrano essere parecchio strane, il tutto condito con qualche richiamo a Colorado Kid (romanzo breve by Stephen King, in qualche modo collegato a questo telefilm, anche se non vi so proprio dire come, almeno per ora), beh, questo più o meno è l’elenco di ingredienti utilizzati. E devo dire che, complici anche i bei dialoghi, i tanti personaggi sopra le righe e la bella fotografia, ciò che ne viene fuori risulta davvero essere gradevole e coinvolgente. Come proseguirà la storia non è chiaro (l’unica cosa certa è che sono in programma tredici puntate), ma tenendo conto che anche King stesso dovrebbe essere stato coinvolto nella stesura della sceneggiatura (a detta della E1 Entertainment) credo possiamo aspettarci qualcosa di memorabile. Cosa più che auspicabile, in un momento in cui siamo rimasti orfani, per vari motivi (ascolti, principalmente) di troppi ottimi “nuovi” titoli (tra cui Happy Town o Flash Forward) e in cui anche alcune serie storiche hanno chiuso i battenti (Lost e 24, giusto per citarne un paio davvero rilevanti).

Toy Story 3 – La grande fuga

Toy Story 3

 

Ok, è fuori dalle mie intenzioni fare una recensione vera e propria a questo terzo episodio della saga di Toy Story (realizzato da Pixar Animation Studios) ma diciamo che mi sento in dovere di chiedermi come mai agli sceneggiatori di lungometraggi a cartoni animati riesce così spesso di creare storie notevoli, divertenti, senza sbavature, adatte ad un pubblico di tutte le età, riuscendo pure a proporre messaggi positivi, senza annoiare o scivolare sull’ovvio, mentre non capita, con la stessa frequenza, a quelli che si occupano di film tradizionali.

Tra l’altro il rischio del banale o del melenso, ne La grande fuga, c’era eccome (i nostri eroi, giocattoli, patiscono il passaggio generazionale del loro padrone in età da college, e devono far fronte ad una nuova, particolare, sistemazione), ma nell’ora e mezza di proiezione tutto invece fila alla grande. Con una fuga che fa impallidire quella di Prison Break (1), con un cattivo degno di un classico, e un paio di complici particolarmente inquietanti, con Ken (di Barbie) che è davvero troppo avanti, e con una simpatica scenetta che coinvolge il nostro ranger spaziale, che prende in giro il cliché del personaggio spagnolo/latino, facendo proprio sbellicare.

Forse, chiaro, dipende dagli attori digitali, seri, e al 100% nella parte. O forse dal fatto che con un cartone animato le nostre difese critiche sono ridotte.

Oppure che quando ad una storia ci si lavora con arte, passione, e (anche) con la consapevolezza che non ci si può permettere quasi di sbagliare un colpo, beh, ogni tanto sembra proprio che capiti che non si sbagli in effetti un colpo.

Arcana (Strutture) – Ombre Corte

Arcana (Strutture)

E alla fine il momento è arrivato :-)

Sono infatti pubblici da ora i due cortometraggi realizzati dai partecipanti del corso Ombre Corte (organizzato dal Servizio Biblioteche di Modena / ZonaHolden, e tenuto da Stefano Ascari) e tra questi c’è Arcana, liberamente tratto dal mio racconto Strutture.

La sceneggiatura è stata composta da  Jonathan Franciosi, Greta Poletta, Francesca Gammetta e Simona Fiorani (con la supervisione di Stefano) e le riprese vedono coinvolti Jonathan Franciosi, Greta Poletta, Francesca Gammetta, Carmine Trovato, Simona Fiorani, Imma De Prisco e Eugenia per i vari ruoli (regia, fotografia eccetera), il tutto dietro la supervisione di Pongo Films.

 Se siete curiosi di vedere cosa sono riusciti a realizzare con i pochi minuti di filmato che avevano a disposzione, potete dare una occhiata a questo indirizzo: http://www.comune.modena.it/biblioteche/holden/moviearcana.htm

Dal sito di ZonaHolden (http://www.comune.modena.it/biblioteche/holden/) potrete poi trovare tutto il materiale prodotto dall’iniziativa (compreso l’ebook, che contiene anche gli storyboard disegnati da Christian Cornia e un’intervista a Rita Charbonnier, che si è prestata come consulente nelle fasi finali del corso), nonché l’altro cortometraggio, tratto dal racconto BabyBlue di Giuseppe Sofo.

Ricordiamo che entrambi i testi (Strutture e BabyBlue, presenti in modo completo nell’ebook del corso) sono tratti dall’antologia di racconti fantastici, ambientati a Modena, L’Ombra del Duomo (Larcher Edizioni)

Un grazie infine al Deus Ex Machina di ZonaHolden, ovvero Walter Martinelli, per il complesso e articolato lavoro di coordinamento dell’iniziativa, che ha reso possibile tutto quanto :-)

Atomic Robo e l’ombra dal tempo ignoto

Atomic Robo e l’ombra dal tempo ignoto

La serie siglata Clevinger / Wegener aveva già dimostrato con le prime due uscite di essere in grado di sopportare il difficoltoso confronto con HellBoy, ma è con questo terzo volume (Atomic Robo: Shadow from Beyond Time) che raggiunge un livello di qualità davvero da primato. Sarà che tra le guest star di questo episodio c’è pure uno stralunato H.P. Lovecraft, sarà che è lovecraftiano il mostro che si muove al di là del tempo e dello spazio, sarà che le battute e le situazioni sono divertenti e brillanti, ma questo è un volumetto da leggere e rileggere più volte. Per godere dello sviluppo sci-fi della storia (per nulla banale), per sogghignare alle spacconerie del robot di Tesla in lotta con uno degli orrori del maestro di Providence e, non ultimo, per notare la cura delle tavole, e l’ottima fattura dell’oggetto in sè (per materiali e per brillantezza dei colori).

The Phantom – SyFy

The Phantom

 

Non so chi di voi si ricorda i fumetti de L’Uomo Mascherato (pubblicato in Italia dai Fratelli Spada negli anni ’70). Io credo di avere avuto tra le mani solo qualche storia con questo protagonista, non rammento se a casa di amici di mio padre, o dal mio barbiere (dove girava anche L’Intrepido), ma allora non sapevo che fosse stata ideato dallo stesso creatore di Mandrake, Lee Falk, e che il titolo originale fosse The Phantom. Quindi quando ho visto che SyFy (nuovo brand di SciFi Channel…) proponeva questa estate una miniserie con questo nome non avevo subito associato la cosa.

Ma che nelle vicende dell’orfano Kit Walker, destinato a lottare contro il male cone il 22esimo fantasma, partendo dalla sua base nella jungla, ci fosse qualcosa di già sentito mi è stato chiaro non appena ho avuto modo di vedere la “tutina” colorata da supereroe che la tradizione voleva lui indossasse per lottare con i cattivi (alla fine il ragazzo ne userà poi un’altra, più tecnologica, che richiama meno l’originale, ma che rende un po’ di più a video), e le mie aspettative, da quello che credevo fosse un film lungo di fantascienza, sono giustamente cambiate.

Il target di questa produzione è quello dei ragazzi, con tanto di personaggi, compreso il nostro eroe, esperti di parkour, ma credo che si possa consigliare la visione anche ai più grandicelli, se accettano, certo, di vedere un film che mixa elementi che oscillano tra Karate KidIron Man. Gradevole, con un sapore retrò, cosa non necessariamente inadatta per seguire le vicende di questo eroe senza superpoteri, nato addirittura negli anni ’30.

The Gates

The Gates

The Gates

In un periodo in cui è un auge tutto quello che parla di vampiri e lupi mannari l’ABC non poteva certo non includere nella sua nuova produzione anche qualcosa con, guarda te, vampiri e lupi mannari. Aggiungendoci comunque altro (streghe, almeno, poi si vedrà), il tutto mixato con tematiche assolutamente teen. L’idea è comunque interessante e il tutto non si presenta necessariamente come qualcosa rivolto solo ai giovanissimi: The Gates è una piccola comunità in cui vivono, insieme a persone normali non a conoscenza della cosa, creature soprannaturali, che hanno accettato di vivere dissimulando al mondo la loro natura. Lo scopo di questo paesino, all’apparenza assolutamente ordinario, è quello di “proteggere” queste creature dal mondo esterno, a patto chiaramente che il loro stile di vita sia più tranquillo possibile. L’arrivo della famiglia di Dylan Radcliff, nuovo sceriffo, in” fuga” da Chicago, porterà più di qualche instabilità in questo sistema collaudato, e le cose inizeranno presto a diventare complesse.
Questo serial, che si colloca a metà di vari generi diversi, mi ricorda parecchio Meadowlands, ma con meno follia e qualche potenzialità in più. Anche se forse l’indiretta concorrenza con Pretty Little Liars – dovuta ad alcune tematiche comuni, non certo per similitudine di trama – potrebbe portare, sulla distanza, qualche difficoltà di tenuta ascolti.

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