Category: Libri
Natale per caso (new revision)
Ok, parlarne ad un giorno dall’uscita del nuovo libro di Cecilia può in effetti sembrare un po’ azzardato – ma segnalo che Lulu.com (uno dei due servizi di stampa on-demand su cui abbiamo appoggiato Natale per caso, opera a quattro mani mia e di Fabio Trenti) offre uno sconto a chi acquista questo volumetto entro il 15 novembre.
Nel caso siate interessati il link per approfittare della cosa è questo: http://www.lulu.com/product/13032208?cid=101710_it_email_AUTUNNO305
Per la cronaca, il libro in questione è stato revisionato di recente quindi il testo è *leggermente* differente da quello uscito di anni fa. Il download del PDF da Lulu.com (con lo stesso testo) rimane (e rimarrà) gratuito.
Piccola anteprima: questo romanzo breve sarà *probabilmente* il primo testo che uscirà su iPhone/iPad con il motore per e-paperback che sto sviluppando.
Atomic Robo e l’ombra dal tempo ignoto
La serie siglata Clevinger / Wegener aveva già dimostrato con le prime due uscite di essere in grado di sopportare il difficoltoso confronto con HellBoy, ma è con questo terzo volume (Atomic Robo: Shadow from Beyond Time) che raggiunge un livello di qualità davvero da primato. Sarà che tra le guest star di questo episodio c’è pure uno stralunato H.P. Lovecraft, sarà che è lovecraftiano il mostro che si muove al di là del tempo e dello spazio, sarà che le battute e le situazioni sono divertenti e brillanti, ma questo è un volumetto da leggere e rileggere più volte. Per godere dello sviluppo sci-fi della storia (per nulla banale), per sogghignare alle spacconerie del robot di Tesla in lotta con uno degli orrori del maestro di Providence e, non ultimo, per notare la cura delle tavole, e l’ottima fattura dell’oggetto in sè (per materiali e per brillantezza dei colori).
Acqua in bocca – Carlo Lucarelli + Andrea Camilleri
Minimum Fax è riuscita a proporre agli appassionati un piccolo sogno, una di quelle cose a cui giusto pensi quando esplori i limiti del possibile, letterariamente parlando. Ha permesso di realizzare una sorta di fan fiction, ma con gli autori veri. Ha messo su carta una sfida, un gioco, che due maestri italiani (Camilleri e Lucarelli) hanno accettato di svolgere un po’ per noi, loro fedeli lettori, e un po’ anche per i loro personaggi. Facendoli incontrare in quel non luogo che un libro in effetti è, e rendendoli complici di una storia strana e appena un po’ improbabile, che parte con un cadavere con un pesce in bocca, e termina con un ultimo scambio di prelibatezze, tra la Sicilia e Bologna.
E che la vicenda, costruita su scambi più o meno epistolari tra Salvo Montalbano e Grazia Negro, sia una chicca da divorare in un’oretta è una cosa che non va neppure discussa. Ma il bello, il grande, di questo esperimento, al di là del valore dell’istanza-libro, è l’immaginarsi i due autori costruire pian piano lo schema, la mappa, in cinque anni, con calma e tante pause, durante le quali i loro due particolari tutori dell’ordine hanno saputo ricamare dettagli, interpretando il loro ruolo, in un ruolo misto, ibrido, che è il loro, e nello stesso tempo non lo è. Una costruzione su una costruzione. Un gioco di ruolo con due master. Un bel momento, che cresce e diventa meta-letterario, assolutamente da leggere e spulciare. Immaginandosi che altre coppie possano riprovare la cosa, portando altri nostri eroi di carta da qualche parte insieme, come già capita, a volte, del resto con i personaggi di tante serie a fumetti.
P.S. lo dico senza tema di rovinarvi nulla: c’è pure un capitolo con Coliandro… peccato – tenendo conto che è Salvo che si è spostato al nord – che non siano passati anche Camilla Cagliostri o il commissario Cataldo.
Quacklight – Vampiri fascinosi a Paperopoli
Leggo Topolino da sempre, e sono un abbonato da un discreto numero di anni (più o meno da quando questo giornalino ho iniziato a comprare io, al posto dei miei genitori…) e non di rado capita che qualche storia sia particolarmente sopra le altre come qualità, oppure che, al di là di ogni considerazione di “merito”, semplicemente mi colpisca, parecchio, per qualche motivo.
E, yes, nel numero 2849, il “pezzo” d’apertura (“Quacklight – Vampiri fascinosi a Paperopoli” – del duo Roberto Gagnor e Giorgio Cavazzano) beh, è semplicemente imperdibile. Una parodia brillante e “spietata”, un capolavoro, godibile direi anche per chi non ha letto la saga di Stephanie Meyer e non ha visto i film, a patto di avere amici o conoscenti chiacchieroni che invece l’hanno fatto.
Shutter Island – Ascari + Riccadonna
Alla fine, dopo un caotico ritardo, sono riuscito anche io a comprarne una copia e a gustarmelo, dalla prima all’ultima pagina. Prima l’attesa del film di Scorsese, con la “scusa” di non volermi rovinare il finale, poi l’esitazione alla Feltrinelli, per questo o quel motivo. Per poi preferire IBS – come store – per potere, finalmente, avere questa seconda opera di Ascari (qui con sceneggiatura e lettering) / Riccadonna da aggiungere alla mia mini-libreria di fumetti & Graphic Novel.
Che dire? La storia di Dennis Lehane (uscita in Italia con il titolo “L’isola della paura“) è un capolavoro, e questa (per me) seconda trasposizione ne esalta vari aspetti, in modo diverso rispetto al film. Forse qui è la vicenda che fa da padrona, rispetto all’interiorità dei protagonisti, ma le tavole e i dialoghi riportano e richiamano sensazioni e claustrofobia. Concedendo molto, sotto l’aspetto visivo, soprattutto nei momenti onirici che qui mi sono sembrati potenti ed emozionanti, e aggregando, in poche frasi, complessi passaggi mentali, che sono poi lo scheletro forte di questa vicenda.
Se avete amato David, sappiate che qui ritroverete assonanze visuali con parte di quei personaggi, ma che il contesto e le scelte stilistiche sono abbastanza diverse da ridurre questa caratteristica giusto ad un breve Deja Vu. Certo è che, qui, non c’è Di Caprio e che, per forza di cose, il fatto di avere condensato una storia così complessa in (relativamente) poche tavole, pur celebrando la capacità (non certo in dubbio) dello sceneggiatore, vi potrà lasciare con una riflessione aperta sull’impatto diverso che possono avere i vari media.
Ma se accettate il mezzo, sappiate che poco si perde dell’opera originale in quanto le edizioni BD hanno pubblicato. Il taglio, dicevo, non è quello del film, e questa esperienza sarà quindi un di più, un inoltre, non solo un anche. Tanto di cappello, davvero, agli autori.
FlashForward – Robert J. Sawyer
Anche se a causa degli ascolti la serie TV è stata purtroppo sospesa credo che in tanti (appassionati di fantascienza) abbiano ritenuto FlashForward una delle più interessanti produzioni di questo periodo (a mio parere solo un po’ meno bella di Fringe, ma parecchio di più del remake, cmq molto interessante, Visitors)
Forse non tutti sanno però che dietro questo serial c’è un libro, uscito anche in Italia alcuni anni fa, scritto dal canadese Robert Sawyer (che, tra le altre cose, ha vinto un premio Nebula, un premio Hugo eccetera eccetera, giusto per darvi un’idea del personaggio se già non lo conoscete), ma che questo libro non è che l’idea di fondo di quanto abbiamo visto e apprezzato in TV. Intendo cioè, che questo romanzo contiene solo alcuni dei topoi presenti nella serie tv – e che tutto il resto (il tanto resto) è stato sviluppato (anche insieme all’autore) dai sceneggiatori.
Non che nel romanzo non ci sia un di più (ci sono vari spunti sulla meccanica quantistica piuttosto interessanti, e il finale, che richiama parecchio Clarke, per quanto non mi sia piaciuto troppo ha elementi tutt’altro che banali), ma sappiate che:
– non ci sono i cattivi, non c’è nessuna cospirazione globale. Non c’è l’FBI o la CIA (quindi niente Mark “Shakespeare in Love” Benford o D. Gibbson).
– la vicenda riguarda il CERN ed è europea-centrica
– Mosaic (il sito web) è presente sia nel libro sia nel telefilm (è però stato messo in piedi dal CERN, non dall’FBI).
– Loyde Simcoe non lavora con il canadese Simon Campos ma con un greco (Theo Procopides) ed è questo greco che non avendo una premonizione scopre che sarà morto nel momento futuro che tutti hanno visto
– il salto di coscienza temporale (che nella serie è di sei mesi) nel libro è di circa 21 anni (e questo è abbastanza da solo per ribaltare i ritmi della storia).
– durante il blackout globale tutte i sistemi di registrazione audiovideo non hanno funzionato (quindi nessun suspect zero o simile). E questo aspetto non è “neutro” sulle teorie che ci sono nel libro.
Che dire? È stato piuttosto interessante leggere il libro DOPO la fine della serie – e vederne le differenze, come storia, personaggi e approccio. Contrariamente a quello che di solito capita nei film, dove l’adattamento tra carta e video è a sfavore del video (non sempre, chiaro, ma un libro di 300 pagine può essere complesso da trasformare in un film di un’ora e mezza), qui il passaggio tra le 300 pagine circa e le 22 puntate da 45 minuti (tra l’altro l’idea non credo fosse proprio quella di fermarsi a 22 puntate…) ha fatto esplodere diramazioni di vario tipo, quasi tutte molto interessanti.
E, ammetto, deve essere davvero bello potere lavorare a un progetto del genere (espandere una storia – complessa – per trasformarla nella sceneggiatura di un serial, e non di un film).
In Italia, ora che ci penso, forse una cosa del genere è capitata con l’ottimo Romanzo Criminale (io ho letto il libro e visto il film – che però non ho apprezzato troppo – ma non ho visto il serial, di cui in molti parlano davvero bene…)
Qualcuno di voi mi sa dare qualche info su come è stata espansa la trama?
Nessun uomo è mio fratello – Clelia Farris
Ogni tanto fa davvero piacere trovare qualcosa di spiazzante, leggendo della buona fantascienza. E ancora di più è gradevole quando a scrivere qualcosa di molto originale è un autore italiano (ok, in questo caso si parla di una autrice, ma il punto non cambia). Quindi faccio quello che si fa di solito in questi casi – ne parlo in giro – consigliandovi di dare una occhiata in libreria (il libro io l’ho visto anche alla Feltrinelli) e di farci un pensiero.
Se volete saperne di più qui c’è una mia breve recensione che da qualche dettaglio sulla trama :-)
Hyperversum – Romanzo Collettivo
Il progetto è nato più o meno quando si è chiusto quello di OpenBook (organizzato con il Servizio Biblioteche di Modena e il collettivo XoMeGaP), ma i tempi tecnici hanno fatto slittare via via la data di partenza fino a ieri sera. Ci vorrà ancora qualche giorno perché tutto quanto sia “completo” ma già ora, oltre alle cose fondamentali (regolamento e incipit) ci sono già molti dei contributi di contorno (come le “schede” di alcuni personaggi) preventivati per aiutare chi vuole cimentarsi. Perciò, se vi piace il genere, il mio invito è ovviamente quello di dare una occhiata alla cosa, e di approfittare di questo primo periodo lungo (quasi dieci giorni) per studiarvi il tutto per l’invio di uno o più contributi. Non c’è una pubblicazione cartacea in palio, ma la possibilità di avere un capitolo “firmato” all’interno di un opera comunque costruita con una autrice professionista e supportata da una casa editrice importante come la Giunti può sicuramente dare visibilità. Poi vedete voi :-)
Di seguito vi riporto il comunicato “ufficiale” scritto per questa iniziativa.
Amate la saga di Hyperversum? Volete essere voi a far vivere a Ian Maayrkas e ad alcuni dei suoi amici una nuova avventura?
Se sì, sappiate che ora ne avete la possibilità perché Cecilia Randall e Giunti Editore hanno organizzato una iniziativa finalizzata alla realizzazione di un romanzo breve a più mani, ambientato tra il secondo e il terzo libro della saga.
Tutto inizia a pochi giorni del matrimonio tra Etienne de Sancerre e Donna Barrat, quando, nel contado di Séour, giunge Pierre di Gréail, cavaliere di umili origini, in cerca di un occasione per mettersi in luce.
Il prologo, scritto dall’autrice, da il via alla storia, ma sarete voi a decidere come continuarla.
Se la cosa vi interessa, date una occhiata al regolamento, e mettetevi a scrivere. Per l’invio del primo contributo c’è tempo fino a martedì 14 aprile.
Il sito di riferimento del progetto è http://hyperversum.wordpress.com
L’indirizzo mail a cui chiedere informazioni o per inviare contributi è romanzo@hyperversum.com
Sony Reader PRS-505
Ok, ormai un lettore di e-book basato su tecnologia e-ink non è certo una novità (anche se non si può dire che sia una cosa diffusa come dovrebbe) ma quando un mio collega mi ha mostrato il suo nuovo acquisto ho pensato di fare qualche foto da mettere on-line, per confrontarle con quelle del mio “vecchio” modello – proposto in un articolo su KULT Underground.
Le differenze più grosse sono (a prima vista) estetiche – ma bisogna ammettere che la nuova carta elettronica che usa questo modello è in effetti un pochino più chiara di quella del mio PRS-500.
Per il resto non c’è molto da dire, se non che il prezzo (tra i 250 e i 300 euro) è ancora troppo alto – temo – perché questo splendido e utilissimo oggetto possa sperare nella diffusione che meriterebbe.
Ah, volete comunque vedere “come si usa”? Beh, questo sotto sono io, durante il viaggio in Australia. Niente libri, quella volta. SOLO e-book.