FlashForward – Robert J. Sawyer

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Anche se a causa degli ascolti la serie TV è stata purtroppo sospesa credo che in tanti (appassionati di fantascienza) abbiano ritenuto FlashForward una delle più interessanti produzioni di questo periodo (a mio parere solo un po’ meno bella di Fringe, ma parecchio di più del remake, cmq molto interessante, Visitors)

Forse non tutti sanno però che dietro questo serial c’è un libro, uscito anche in Italia alcuni anni fa, scritto dal canadese Robert Sawyer (che, tra le altre cose, ha vinto un premio Nebula, un premio Hugo eccetera eccetera, giusto per darvi un’idea del personaggio se già non lo conoscete), ma che questo libro non è che l’idea di fondo di quanto abbiamo visto e apprezzato in TV. Intendo cioè, che questo romanzo contiene solo alcuni dei topoi presenti nella serie tv – e che tutto il resto (il tanto resto) è stato sviluppato (anche insieme all’autore) dai sceneggiatori.

Non che nel romanzo non ci sia un di più (ci sono vari spunti sulla meccanica quantistica piuttosto interessanti, e il finale, che richiama parecchio Clarke, per quanto non mi sia piaciuto troppo ha elementi tutt’altro che banali), ma sappiate che:

– non ci sono i cattivi, non c’è nessuna cospirazione globale. Non c’è l’FBI o la CIA (quindi niente Mark “Shakespeare in Love” Benford o D. Gibbson).

– la vicenda riguarda il CERN ed è europea-centrica

– Mosaic (il sito web) è presente sia nel libro sia nel telefilm (è però stato messo in piedi dal CERN, non dall’FBI).

Loyde Simcoe non lavora con il canadese Simon Campos ma con un greco (Theo Procopides) ed è questo greco che non avendo una premonizione scopre che sarà morto nel momento futuro che tutti hanno visto

– il salto di coscienza temporale (che nella serie è di sei mesi) nel libro è di circa 21 anni (e questo è abbastanza da solo per ribaltare i ritmi della storia).

– durante il blackout globale tutte i sistemi di registrazione audiovideo non hanno funzionato (quindi nessun suspect zero o simile). E questo aspetto non è “neutro” sulle teorie che ci sono nel libro.

Che dire? È stato piuttosto interessante leggere il libro DOPO la fine della serie – e vederne le differenze, come storia, personaggi e approccio. Contrariamente a quello che di solito capita nei film, dove l’adattamento tra carta e video è a sfavore del video (non sempre, chiaro, ma un libro di 300 pagine può essere complesso da trasformare in un film di un’ora e mezza), qui il passaggio tra le 300 pagine circa e le 22 puntate da 45 minuti (tra l’altro l’idea non credo fosse proprio quella di fermarsi a 22 puntate…) ha fatto esplodere diramazioni di vario tipo, quasi tutte molto interessanti.

E, ammetto, deve essere davvero bello potere lavorare a un progetto del genere (espandere una storia – complessa – per trasformarla nella sceneggiatura di un serial, e non di un film).

In Italia, ora che ci penso, forse una cosa del genere è capitata con l’ottimo Romanzo Criminale (io ho letto il libro e visto il film – che però non ho apprezzato troppo – ma non ho visto il serial, di cui in molti parlano davvero bene…)
Qualcuno di voi mi sa dare qualche info su come è stata espansa la trama?

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