Penny Dreadful
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Prodotto da Showtime (e iniziato ormai da più di un mese) Penny Dreadful, che deve il suo nome a un tipo di letteratura “vivida” comune in Inghilterra nel 19esimo secolo, è una delle serie TV più interessanti e ben fatte che mi è capitato di vedere nell’ultimo periodo. Recitazione, fotografia, sceneggiatura e soggetto, tutto è di alto livello, e cattura all’istante, per trasportare lo spettatore in una Londra da Jack lo squartatore dove, nell’ombra e nella nebbia, si muovono creature di tutti i tipi – un qualche tipo di vampiri in primis.
Un non così riconoscibile Timothy Dalton, alla ricerca della figlia scomparsa, farà da perno per le vicende di un gruppo molto eterogeno di personaggi, all’interno del quale domina, come presenza scenica e forza espressiva, Vanessa Ives (Eva Green, che avevo già adorato in Camelot), seguita a ruota da uno straordinario Victor Frankestein (interpretato dall’inglese Harry Treadaway). Ma tutti gli attori – anche minori – sono perfetti, e l’atmosfera che si respira in scena è quella di un horror di altri tempi – un horror letterario – ben miscelato con il gusto più moderno per il ritmo dell’azione, e arricchito da effetti speciali adeguati alle esigenze.
Qualcosa di davvero buono (creato dal John Logan dietro alla sceneggiatura di capolavori come Skyfall, Hugo e The Aviator) che confido arrivi presto anche in Italia.