Dimentica il mio nome
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Pubblicato sempre dalla BAO publishing, anche quest’ultimo volume di Zerocalcare è semplicemente imperdibile. “Autobiografico” (non prendete questo aggettivo in modo troppo letterale, ma in qualche modo è così) e “fantastico” insieme, Dimentica il mio nome ci racconta qualcosa della storia della famiglia di questo autore di Rebibbia (quartiere) miscelando le atmosfere che abbiamo imparato ad amare sul blog e nei precedenti volumi, con una “storia storia”. Leggendo altre (più autorevoli) recensioni o interviste il concetto di raggiungimento della “maturità artistica” viene usato praticamente da tutti, ma la mia opinione è che Zerocalcare invece abbia avuto bisogno di evolversi (o almeno non troppo) per arrivare a Dimentica il mio nome. E questo perché questo giovane autore era già superlativo all’inizio, e i passaggi che si notano in questi cinque volumi mostrano semplicemente come sia cambiato il modo di proporsi al pubblico – passando solo ora, quando il suo stile e le sue capacità sono noti, a realizzare qualcosa di più complesso che (forse) avrebbe trovato meno spazio quando ancora non se lo era ricavato.
Che dire? Questo è secondo me l’opera migliore fino a questo momento – ma credo che sarebbe un peccato non avere a casa anche la altre precedenti (o almeno averle lette).