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Ombre corte – filmati

Ombre corte, mini corso di sceneggiatura, inizia questo sabato alle 15 alla Biblioteca Rotonda di Modena – e gli organizzatori hanno pensato di preparare un paio di video-interviste a tema da mettere on-line, una al relatore degli incontri (Stefano Ascari) e l’altra al sottoscritto. Realizzazione tecnica by Zona Holden – curata da Walter Martinelli.

Trovate i due filmati (di pochi minuti) a questo indirizzo: http://www.comune.modena.it/biblioteche/holden/vi_giorgini2010.htm

Il catalogo KVP si arricchisce del formato epub

Solo una brevissima nota, per informare che KULT Virtual Press (casa editrice virtuale, collegata ovviamente a KULT Underground) ha deciso di dedicarsi anche al formato ePUB – destinato a diventare probabilmente lo standard de facto nel campo degli e-book. La conversione del nostro ampio catalogo è iniziata in questi giorni e, nel caso siate interessati, vi invitiamo a sperimentare, inviandoci eventualmente segnalazioni nel caso di problemi.
Al momento un occhio di riguardo è stato dato alla compatibilità con Acrobat Digital Edition e con FBReader, ma una parte dei test è stata fatta anche con Stanza per iPhone. Per questo programma è stato poi predisposto un particolare link nella pagina dei download in modo da agevolare l’inserimento dei vari volumi nella vostra libreria personale partendo direttamente dal browser del vostro smartphone.

OPEN BOOK: prologo sezione Noir

E così, da questo istante, i giochi sono aperti e il progetto prende ufficialmente il via. Quello di seguito è il mio prologo per il romanzo giallo/noir (http://bookmodenanoir.blogspot.com/) per il progetto Open Book.
Ricordo (come riportato in calce) che se qualcuno vuole proseguire la narrazione lo deve fare (con un testo tra le 3000 e le 7000 battute) entro il 30 di gennaio.

 


 

Prologo

Matteo avvicinò le mani al termo quasi senza accorgersene, mentre guardava la pioggia sottile affogare anche quella seconda mattinata di febbraio e rendere lucido tutto, il cancello sommerso dall’edera, la vecchia cascina poco lontana, l’erba lungo la strada e le foglie scure degli alberi secolari al limitare del bosco.
Gli piaceva restare in piedi, davanti a quella finestra, dopo colazione, e scrutare quello scorcio del sentiero che portava a Inverness, apprezzandone la stasi quasi perfetta, rotta solo dal vento gelido. Mentre, dietro di lui, all’interno della cucina del Cottage Redmought, sentiva la signora Anne che rassettava, brontolando con quel suo forte accento, e Robert, ancora a tavola, che scriveva qualcosa con il suo portatile.
Anne, che si muoveva agile, nonostante l’età e la corporatura abbondante, parlava di continuo. Raccontava la storia dei tanti soprammobili che aveva in casa, descriveva minuziosamente i luoghi che le piacevano intorno a Lochness, faceva pettegolezzi su tutte le persone che conosceva. I ragazzi, e il marito quando era a casa, facevano finta di ascoltarla e rispondevano con commenti generici di tanto in tanto. L’inglese della donna era, tra l’altro, al limite di quello che Matteo poteva seguire, anche se fosse stato interessato, e quindi per lui quel continuo parlottare era diventato come un rumore di fondo. Una caratteristica fastidiosa ma importante di quella bella casa a due piani, come gli spifferi, l’odore di tabacco e la polvere.
Quella mattina però Anne sembrava agitata, e non insistette quando vide che Matteo e Robert non reagivano ai suoi commenti. Si limitò a corrucciare la fronte, con quell’espressione che ormai entrambi conoscevano bene, e continuò i suoi lavori.
Matteo guardò l’orologio da polso, preoccupato, e si girò un istante. Quando il giovane tedesco se ne accorse, abbassò il visore del suo computer, guardandolo quasi con sfida. Ma Matteo aveva cercato con gli occhi il telefono sulla angoliera, che non si decideva a suonare, e non quel secondo ospite del Bed&Breakfast, dove risiedeva ormai da un mese. E quindi si limitò a rispondere al gesto con uno sguardo più stanco che stupito, e sospirando tornò a guardare fuori. Robert si schiarì la gola, come se volesse aggiungere qualcosa a quello scambio, ma poi Matteo sentì la TV accendersi, e la voce acuta del solito cronista locale diventò l’unica, nella stanza.
“Le ricerche continuano senza sosta, ma la polizia, dopo tre giorni, inizia a credere che sia molto improbabile…”
Squillò il telefono, proprio mentre alla televisione mostravano per l’ennesima volta la foto del turista scomparso.
Matteo ebbe un sussulto e corse a rispondere, quasi spingendo di lato Anne, che era più vicina all’apparecchio.
“Pronto?”, disse, in italiano, titubante.
Ma dall’altro capo, dopo un attimo, una voce maschile, roca, chiese se quella era casa Redmought, e se era possibile parlare con Thomas o Anne.
“Anne, è per te” disse Matteo, passando alla donna la cornetta, prima di sedersi di fronte a Robert.
Robert alzò gli occhi e lo fissò in silenzio. Poi, come se la cosa gli costasse, disse “Scusa per ieri sera al pub.”.
Matteo impiegò un po’ per capire a cosa si riferisse l’altro. Non erano amici. Erano lì per motivi diversi e si erano conosciuti per caso. Quindi quando gli rispose, lo fece quasi sorridendo, perché per lui quanto accaduto non aveva alcuna importanza. Tanto meno quella mattina.
“Te ne sei andato all’improvviso senza dire nulla.”
L’altro abbassò gli occhi.
“C’entra per caso quella ragazza bionda col piercing?” aggiunse Matteo, mentre sentiva che il tono della telefonata di Anne diventava astioso.
“Eh? Che ragazza?” chiese Robert, tradendo un brivido.
Anne urlò al telefono una sequenza di parolacce e poi buttò giù con forza, con il viso deformato dall’ira.
I due ragazzi la guardarono preoccupati, senza sapere cosa fare.
In un istante Anne si calmò, tornò la padrona di casa rassicurante che conoscevano, e chiese loro “Avete visto Lola, questa mattina?”
Robert e Matteo scossero la testa.
“Quel maledetto cane” disse allora lei “Quella bestia inutile”. E uscì borbottando dalla cucina, chiudendosi la porta alle spalle.
Matteo spense la TV, poi si assicurò che la cornetta del telefono fosse appoggiata bene, e iniziò a camminare avanti e indietro, dalla finestra al telefono e dal telefono alla finestra, senza che Robert dicesse nulla.
Dopo un po’ guardò di nuovo l’orario, e chinò il capo. “È tardi”, pensò. “Ormai è tardi”.
Si girò verso l’altro ragazzo e disse “Robert… ti volevo chiedere una cosa. Lascia stare il pub di ieri sera. È un po’ che ci penso e…”
Un grido soffocato e un forte rumore troncò la frase a metà. I due uscirono di corsa dalla cucina per vedere cosa era successo.
Davanti alle scale videro Anne, a terra, riversa e immobile.
Robert fu il primo ad avvicinarsi, mentre Matteo era rimasto indietro, impietrito. Il giovane cercò di scuoterla, senza successo, poi provò a girarla lentamente su un fianco. Esclamò qualcosa in tedesco, e fece cenno all’altro di avvicinarsi.
“È svenuta?” chiese Matteo.
“No,” rispose Robert “direi che è morta.”
A Matteo sembrò che la temperatura intorno a lui fosse scesa sotto lo zero. “Ne sei sicuro? Dici che è scivolata dalla scale?” chiese infine.
“È sicuramente morta. E, guarda.” disse spostando ancora il corpo della donna “Vedi? Ha il petto squarciato. Come se l’avessero accoltellata. E secondo me se fosse caduta dalle scale, non sarebbe messa in questo modo.”
“Eh?”
“Ssh. Ascolta. Mi è sembrato di sentire un rumore al piano di sopra.”
Matteo guardò Anne, con la testa piegata di lato, e il petto che diventava sempre più rosso, e cercò qualcosa a cui appoggiarsi. Sì, forse anche lui sentiva rumore di passi provenire dal piano di sopra.
“Anche la porta è aperta.” aggiunse Robert, rialzandosi.
Matteo si accorse solo allora che la porta che dava sul cortile era accostata, e non chiusa, come era di norma. Si avvicinò e la tirò a sé, aprendola, mentre Robert gli chiedeva cosa dovevano fare.
E fu in quel momento che Matteo si accorse che, poco distante, sul sentiero, c’era Thomas. Stava tornando a casa, accompagnato da due poliziotti con le pistole ben visibili in mano.

 

Chi vuole contribuire a questo romanzo collettivo deve mandare il capitolo seguente (il Capitolo I) entro e non oltre le ore 24 del 30/1 a bookmodena.noir@gmail.com

OPEN BOOK – esperimenti di scrittura collettiva

Siete scrittori o aspiranti tali, e volete provare a partecipare ad un piccolo progetto di scrittura collettiva? Se sì, date una occhiata a questo post su KULT Underground, oppure direttamente a questi tre siti http://bookmodenafantasy.blogspot.com/ http://bookmodenanoir.blogspot.com/ http://bookmodenanarrativa.blogspot.com/.

Nell’ambito di Book Modena 2009 (fiera dell’editoria della mia città – alla sua seconda edizione) è stato organizzato Open Book, ovvero una sorta di piccola competizione finalizzata alla realizzazione di tre romanzi brevi (molto brevi), che verranno poi presentati, in formato e-book, durante la fiera stessa. Io (Marco Giorgini di KULT Underground/KULT Virtual Press) e il collettivo XoMeGaP ci occupiamo della gestione pratica dell’evento, raccogliendo e selezionando quanto raccolto, cercando di riuscire a dare una forma organica a quello che i partecipanti decideranno di inviare.
La cosa secondo me è particolarmente interessante (almeno come esperimento intendo) perché il tempo concesso a questo progetto è davvero stretto (si parla di poco più di un mese) e quindi i partecipanti dovranno fornire man mano il loro contributo nel giro di una manciata di giorni dalla pubblicazione del pezzo precedente. Ogni traccia avrà a disposizione sei-sette capitoli per arrivare a un finale e quindi non solo gli autori dovranno fornire qualcosa in fretta, ma non potranno neppure “tirare a campare” con capitoli senza azione, né (per via dei limiti imposti di dimensione – che richiedono pezzi di massimo 5 kb) “perdere tempo” in descrizioni troppo dettagliate.
Difficile eh? Direi proprio di sì. Comunque vedremo come andrà a finire.
Intanto se vi ho almeno incuriositi vi invito a tenere traccia di tutto – seguendo il progredire dell’azione sui vari blog – e a valutare di provare a partecipare (con uno o più capitoli) aiutandoci così a portare a buon fine il progetto.

Honeymooners are back

Ok, come è iniziata inevitabilmente la luna di miele è pure finita :-)
Un viaggio lungo e splendido, faticoso per la durata degli spostamenti ma ottimo per tutto il resto. Piacevole per la compagnia (quasi tutti quelli del nostro gruppo erano “honeymooners” più o meno della nostra età) e affascinante per luoghi e animali.
Darò qualche dettaglio con foto nei prossimi giorni (delle quasi 5000 foto fatte direi che varie meritano – e molte di quelle che non pubblicherò su marcogiorgini.com finiranno su somewherearound.com) – per ora mi limito ad un saluto – avvertendo che a causa dei 10k mail ricevuti mentre eravamo via impiegherò un po’ prima di iniziare ad evadere quelli che (non essendo spam o solo comunicati) richiedono una risposta o altro.

Matrimonio (3)

Ed ecco qua le primissime foto “ufficiose” di Simone Formenti – che abbiamo stressato parecchio perché ci passasse qualcosa prima della partenza :-D


sposi in primo piano – e testimoni dello sposo


Stefania

Matrimonio (2)

Qualche altro scatto, in questo caso fatto da Davide Masinelli:


entrata in Chiesa di Stefania con il padre


Stefania


Stefania Marco Federico Andrea
(sposi con i testimoni dello sposo)


Federico Andrea Stefania Marco Marialuisa Francesca
(sposi con i testimoni)


Francesca Stefania Marialuisa (sposa con le testimoni)


padre e madre di Stefania Marco Stefania padre e madre di Marco


Marianna Giacomo Marco Stefania Luca e (in basso) Sara


Marco – Don Marco – Stefania


Marco e Stefania


Stefania mentre firma i documenti del matrimonio


Marco mentre firma i documenti


Marco e Stefania (fuori dalla Chiesa)

Matrimonio (accessori e regali)

sposini di Thun

coppia di orsetti


scarpe sposo (post-cerimonia :-)…)

scarpe sposa

gemelli sposo

Matrimonio (Art Attack!)

Cartellone tavoli

Servono:
– i foglio di carta di riso
– nastro
– fiori finti
– biglietti da invito (carta Fabriano)
– stilografica blu-nero


 

Buffet di caramelle

Servono:
– vasi ikea
– portabiscotti
– insalatiere o affini
– caramelle (prevalentemente incartate) – leccalecca – chewingum sferici
– cucchiai
– sacchetti + adesivo


Segnalibri

Servono:
– cartoncino Fabriano (8 per foglio A4)
– poesie e canzoni


Segnaposti
(con semi di fiori da piantare)

Servono:
– semi (noi li abbiamo presi on-line da www.lasemeria.it)
– nastro di organza
– scatolina per bomboniere
– cartoncino Fabriano (copertina) e foglio di carta (“istruzioni”)


Cesto porta-riso

Servono
– cesto di vimini
– edera
– tulle
– sacchetti di organza
– riso


P.S. se a qualcuno di voi piace qualcosa che abbiamo fatto – potete scrivere direttamente alla sposa per avere dettagli sulla realizzazione: stefaniag @ kultunderground.org
P.P.S. se volete trovare idee per cose simili un consiglio è fare ricerche con le parole chiave IN INGLESE (i siti inglesi hanno moltissimo materiale davvero interessante)

Matrimonio (chi e dove)

Fiori per l’addobbo in Chiesa

La bottega del Fiore, di Bertini Riccardo
Via C. Sigonio, 99 – 41100 Modena
Tel. 059.234575

Siamo arrivati alla bottega del Fiore dopo aver girato solo un paio di altri posti, ma il proprietario c’è piaciuto subito: concreto e competente. Prima del preventivo è andato a fare un sopralluogo in chiesa e dopo ha concordato con noi il tipo di fiori e la loro disposizione, tenendo anche conto del budget che intendevamo spendere. Compreso nel prezzo (meno alto di quello che avevamo sentito in altri posti) ha fornito il bouquet e il fiore all’occhiello.
Non abbiamo preso da loro gli addobbi per la macchina (che ha fatto Stefania).


Ristorante per il pranzo di nozze

la quercia di rosa
di Gianfranco Fini srl
via Scartazza, 22
località Fossalta
41100 Modena
tel. 059280730
fax. 0592861398
e-mail:
querciadirosa@libero.it

Locale rinomato a Modena. È appena fuori città, visibile dalla via Emilia, a 50 metri da Vinicio. La palazzina, circondata da un piccolo parco con un laghetto e delle statue, ha due sale “grandi” più altri ambienti piccoli. In base al numero dei nostri invitati (un centinaio) noi abbiamo optato per il bel salone al primo piano.
Molto buono il buffet-aperitivo. E altrettanto si può dire per il cibo e il servizio.
Il menu – scelto da noi tra le specialità della casa – comprendeva un tris di primi e uno di secondi, più macedonia con gelato e torta, a cui abbiamo aggiunto un buffet di caramelle.
Tra i primi spiccavano le crespelle ai quattro formaggi (ottime) seguite comunque a breve distanza (per qualità) dalle Lasagne Primavera e dai Cappelletti della Quercia. I secondi (scaloppine alla crema di basilico, tagliata al rosmarino e prosciutto al forno) erano buoni, e ottimi i contorni (patate al forno, verdure grigliate e insalata)
Il conto è stato più o meno in linea con altri locali in cui siamo andati, ma comprendeva anche la SIAE per la filodiffusione di musica da CD, vini (buoni) e spumante (ottimo), la torta (abbiamo scelto una millefoglie – buona) e un addobbo ai tavoli, minimale ma molto gradevole. Il servizio, impeccabile, è stato rapido e cortese. Molto professionale.
Ah, noi non ne abbiamo usufrito ma il locale (senza sovrapprezzo) si occupa anche della stampa del menu.


Bomboniere

Cecere Ingrosso Bomboniere
http://www.cecerebomboniere.it/bomboniere.htm

Se volete comprare delle bomboniere a Modena, questo è un posto che vi consigliamo di valutare. Prezzi più bassi che altrove, e un campionario abbastanza ampio. Il posto è un ingrosso a conduzione famigliare – quindi non aspettatevi un rapporto con i proprietari simile a quello di un negozio tradizionale. Ma noi alla fine ci siamo trovati molto bene, riuscendo ad avere esattamente quello che volevamo ed uscendo comunque abbastanza contenti anche per il prezzo.


Vestiti

Scelta d’amore
http://www.ateliersceltadamore.it/azienda.htm

Scelta d’amore aveva anche un punto vendita in centro a Modena quando abbiamo deciso di usufruire dei loro servizi e questo, cioè la vicinanza a casa dopo aver visitato molti altri negozi anche fuori città, è stato un elemento forte che ha fatto propendere per loro. Quel negozio però ha chiuso i battenti subito dopo la nostra scelta, e questo, anche se i vestiti sono comunque di buona qualità e i prezzi leggermente più bassi di altri negozi, ha tolto un po’ di punti alla bontà di questa nostra decisione.
Alla fine gli abiti (o meglio l’abito di Stefania) è stato l’unico elemento nell’organizzazione del nostro matrimonio che non ci ha soddisfatto in pieno: molte prove – per piccole sistemazioni – l’ultima a pochissimi giorni dalla cerimonia. Il vestito della sposa è stato perciò visto “finito” solo quando siamo andati a ritirarlo.

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