Fire Fight – Tom Wood

Durante l’anno ho alcuni momenti che considero in qualche modo affini al Natale. Tra questi ci sono anche le uscite dei nuovi libri di alcuni autori che adoro – e che scrivono storie che so mi piaceranno a prescindere. Uno di questi autori è Lee Child (il suo ultimo romanzo, In Too Deep, letto una quindicina di giorni fa, è stato ovviamente bello). E un altro è Tom Wood, conosciuto grazie alle traduzioni dei primi volumi proposte in Italia da TimeCrime, che ha pubblicato il dodicesimo volume della serie Victor l’assassino il 28/11 – meno di una settimana fa. Jack Reacher e Victor non sono simili (Reacher è un ex militare – polizia militare, mentre Victor è un assassino a pagamento)- ma si assomigliano lo stesso e i due autori (che scrivono entrambi con un nome diverso da quello dell’anagrafe, e che sono entrambi inglesi) hanno uno stile narrativo molto differente – che comunque in qualche modo si assomiglia. Sia come sia, se vi piace l’uno, io penso sia davvero facile vi piaccia anche l’altro. Tanto che, se amate il genere e non siete già fan di Tom Wood (decisamente meno noto di Child, anche solo perché scrive da molto meno tempo), vi consiglio di valutarlo – partendo però magari dall’inizio – tenendo conto che i libri hanno una progressione un po’ più definita di quella di Reacher (almeno per ora).

Oppure potere iniziare, perché no, con questo nuovo, e poi vedere se recuperare il resto o meno.

Anche perché questo Fire Fight – nuova “avventura” per il nostro assassino – è davvero bello – molto – non solo per le consuete scene d’azione o di tattica, ma anche (o soprattutto) perché riporta in scena Raven (personaggio con un legame speciale con il protagonista, qui davvero in grande forma) e almeno un’altra figura – che non vi anticiperò – con cui Victor aveva avuto a che fare parecchi libri fa. C’è anche altro del suo passato – qualcosa di più volte accennato, qui esposto in maniera diversa – e ci sono almeno un paio di scambi davvero super – inclusa una “battuta” proprio da applausi a fine di uno dei capitoli dell’ultima parte del romanzo.

Quindi, chissà, potrebbe in effetti non essere così impossibile sceglierlo come “assaggio” dell’universo di Tom Wood.

In fondo il libro #1 di Jack Reacher credo sia stato il quinto o sesto che ho letto con quel protagonista. E in nessuno dei due filoni il dubbio che il protagonista MUOIA vi verrà davvero in mente.

Ah, non so quando questo libro sarà tradotto in italiano – ma considerando che quest’anno è uscito Il Traditore (di DUE anni fa) dubito che possa arrivare molto prima della fine del 2026.

Concluso questa analisi sconclusionata con una nota curiosa: nel 2020 di Tom Wood è uscito anche un (bel) romanzo – non con Victor – che ha siglato con uno pseudonimo. Un thriller da un punto di vista femminile con un finale piuttosto carino intitolato A Knock at the Door.

Simpatico notare come la copertina dell’e-book (sotto) abbia una “piccola” differenza rispetto al cartaceo (sopra) :-)

Ma si sa che gli pseudonimi al giorno d’oggi hanno spesso una vita decisamente corta.

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