Writers’ Tools – elementi considerati
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Dato per scontato che si può scrivere un romanzo anche solo con un quaderno e una biro (o con una macchina da scrivere), ho intenzione di fare qualche post su alcuni strumenti di editing testuale che ho avuto modo di provare, e che reputo potenzialmente interessanti o utili per chi scrive romanzi o racconti (ma suppongo che valga anche per altro, se non davvero corto).
Prima di avventurarmi in questo piccolo esame, è il caso che faccia però presente quali sono gli aspetti che ho considerato nella scelta e nel giudizio.
- che tipo di “posizione” voglio che il mio testo abbia nell’universo digitale
- che tipo di struttura (editoriale) sto cercando per il mio testo
- che tipo di supporto voglio per la scrittura – in senso generico
- che tipo di supporto voglio per la scrittura – in senso specifico
- che tipo di supporto voglio per l’eventuale parte di impaginazione / pubblicazione
“Posizione” del testo
Per posizione del testo intendo un po’ di cose differenti, molte delle quali date per scontate dalla maggior parte delle persone. Parlo di FORMATO del file che conterrà la mia opera, di POSIZIONE DIGITALE (è un file sul mio PC o è un file su cloud?) e di PROTEZIONE (mentre lavoro l’opera è salvata in modo da preservarne il contenuto nel caso il mio PC si spenga e si rompa?)
Se apro WordPad (per dire) e inizio a scrivere, ho la possibilità di salvare in alcuni formati con uno storico ampio (rtf, doc, docx, txt eccetera) che sicuramente avrò modo di aprire senza problemi anche in futuro. Se uso tra l’altro rtf docx o txt il formato è direttamente o indirettamente testuale, quindi qualcuno potrà tirare fuori il testo anche se non ci fosse più un programma ufficiale che supporti questi formati. WordPad salva sul mio PC, e se non ho altro attivo, l’unica copia sarà lì. Se mi si pianta il programma avrò perso le modifiche fatte dall’ultimo salvataggio. Se mi si pianta il PC potrei avere perso il mio testo per sempre.
Quindi WordPad è ok per il formato file, lascia il file dove l’ho messo (se voglio un backup cloud posso salvare in una cartella gestita da DropBox, OneDrive o simile, oppure posso avere un programma di backup che ogni tanto o a richiesta mi duplichi il file dove voglio), non è il massimo in caso di crash del programma o del PC.
Altri strumenti che analizzerò salvano il dato SOLO su cloud – in un formato che non posso conoscere. Sono ottimi per il discorso della protezione (si suppone che possa al peggio perdere le ultimissime modifiche, ma che tutta le gestione sia protetta al meglio). Chiaro, non so dove è il file, e se domani il sito non c’è più – ho perso tutto. Chiaro, quasi tutti questi siti permettono di fare un backup fisico del nostro lavoro (scaricandone una copia), ma questo non è un automatismo (non c’è modo di avere la copia cloud E costante in locale).
Usare Office 365 con OneDrive (o DropBox con l’integrato Word on line, o strumenti analoghi (drive con Docs ecc), cioè sistemi di backup continuo CON strumenti di editing incorporati o collegati) permette di avere il file accessibile su cloud, ma anche una copia su un sistema di backup – e un formato magari esplicito.
Struttura editoriale del testo
Qui sto parlando delle caratteristiche che voglio che il mio testo abbia. Se sto scrivendo un romanzo, potrei non avere bisogno di nulla di particolare – cioè di non avere bisogno di formattazione specifica (bold, italico, allineamento di paragrafo, ecc). In questo caso anche un editor minimale (notepad, o uno dei tanti distraction-free in cui, anche se qualche formattazione è possibile, non è visibile in modo esplicito una barra di selezione) può andare benissimo, perché qualunque aspetto sarà gestito solo in modo complessivo alla fine (per l’impaginazione)
Potrei, in alternativa, volere invece qualcosa – ma solo di minimo (bold, italico e poco più, magari la possibilità di specificare headings per titoli e sottotitoli) – sempre nell’ottica della sola formattazione complessiva per l’impaginazione. Qualcosa tra l’altro non necessariamente visuale in modo definitivo – un MarkDown editor o simile, che mi permetta appunto di indicare gli stili, ma non di definirli durante la scrittura (cioè, posso indicare che un blocco è il corpo del testo, ma il tipo di font che vorrò in output non mi interessa ora – o non mi interessa affatto perché si occuperò di questo qualcun altro dopo che avrò consegnato la mia opera).
Oppure potrei volere il set completo – qualunque cosa – font, immagini, tabelle eccetera. Chiaro che più è ampio il set che voglio usare, più sarà complesso mantenere la formattazione organica, se non uso sempre gli stili o se il Word Processor mi fa qualche scherzo (per esperienza TUTTI i WP fanno scherzi quando si inizia a giocare con la formattazione). Ma potrei essere uno di quelli che lavora meglio VEDENDO il testo come ci aspettiamo sia quando sarà stampato, oppure potrei volere realizzare un’opera in cui la formattazione è fondamentale – da definire necessariamente quindi già durante la stesura (opere per bambini, o con stralci che si devono differenziare per aspetti stilistici ben precisi).
Supporto per la scrittura
Questo per l’italiano è un tasto un po’ dolente, perché riduce di molto alcune scelte. Quello che intendo comunque è: quando aiuto voglio mentre scrivo, o mentre faccio una prima revisione (o, come faccio io, mentre faccio la revisione di rilettura di un blocco)? Non si può NON avere almeno uno spelling checker (controllo ortografico) se non siamo soliti lavorare separando in modo netto la first draft, scritta magari proprio di getto, dalle successive. Possiamo non volere uno spelling as you type (cioè i bisciolini sotto le parole sbagliate) ma non avere un controllo vuol dire non trovare – sicuramente – problemi che invece sarebbero facilmente identificabili (una lettera girata o mancante è un attimo).
Lo spelling tra l’altro è l’unità minima (e per questo è presente in moltissimi strumenti) – anche se la QUALITA’ dello spelling stesso (come dizionario) fa differenza. MA lavorare senza un thesaurus integrafo (dizionario dei sinonimi e contrari) e anche solo di un grammar checker basilare (per trovare cose come “egli a mangiato” – che uno spelling non segnalerebbe) riduce cosa rimane dopo enne riletture. Ora una parte degli strumenti online integrano anche AI generativa – che aiuta non solo a trovare errori ma anche a riformulare qualche pezzo che non riusciamo a sistemare da soli – ma io NON sono un fan, funziona di norma SOLO in strumenti on line, COSTA (con abbonamento mensile) e in italiano non è presente in molti servizi (ce l’ha ovviamente Word – come plugin) ma manca in tanti altri.
Siamo tutti d’accordo che questo supporto NON è necessario – quindi se l’editor che abbiamo scelto ci piace possiamo non considerare questo aspetto – ma se qualcosa c’è alla fine ne sarete contenti almeno in alcuni casi. Un errore anche evidente tende a nascondersi davvero bene la centesima volta che rileggete un paragrafo.
Supporto per la Scrittura
Questo è un aspetto che NON è presente nella maggior parte degli strumenti NON dedicati. Ma che, se state scrivendo qualcosa di medio lungo, può essere più o meno importante. Sto parlando della possibilità di avere – in un sistema integrato – un meccanismo di outline del testo efficace e con l’aggiunta di informazioni di pianificazione.
Magari siete autori che scrivete di getto e andate a braccio tutto il tempo – in quel caso qualche supporto vi aiuterà più DOPO (in fase di revisione, per tenere traccia delle cose scritte) che prima, durante la scrittura. Ma se come me siete invece “pianificatori”, la possibilità di avere gli “appunti” (divisione dei capitoli con mini riassunto, note su persone, luoghi o altro) tutto accessibile in modo rapido durante la stesura vi risulterà molto comodo.
Il primo strumento che vi verrà in mente con queste cose è chiaramente Scrivener, ma non è affatto l’unico (né – a mio parere – necessariamente il più comodo se questa cosa vi serve un po’, ma non state scrivendo Il Signore degli Anelli)
Ma nessuno vi viete ovviamente di avere semplicemente più file (aperti o meno contemporaneamente) oppure un quadernino vicino alla tastiera, su cui tracciare i punti che vi servono mentre scrivete.
Impaginazione e Pubblicazione
Se, e sarebbe comprensibile, il vostro piano è scrivere un romanzo, mandarlo a un editore, e godervi la pubblicazione, questo aspetto potrebbe NON interessarvi. Oppure, comunque, sì. Ma se in realtà avete in mente ANCHE l’autopubblicazione (o la possibilità di avere una copia cartacea della vostra opera da mandare in giro per revisione o valutazione – soprattutto portandolo in giro in fiere, o spedendolo ad amici o contatti – non necessariamente del settore) il fatto di potere vedere il vostro lavoro ben impaginato (o esportato in ebook) potrebbe risultarvi comodo.
In quel caso ci sono varie possibilità:
- usare un programma dedicato per la SOLA impaginazione
- sfruttare le eventuali caratteristiche offerte dallo strumento di editing generico anche per questo scopo
- oppure scegliere fin dall’inizio un sistema che offra un meccanismo SEMPLIFICATO e diretto per coprire anche questa cosa
La prima soluzione è quella che vi darà il controllo massimo SE siete in grado di usarla, MA vi impedirà di fare modifiche e ripubblicare senza complicazioni (e, come dicevo, l’autopubblicazione può essere uno step intermedio – che serve APPOSTA per trovare problemi, fare modifiche e ristampare). La seconda vi darà un buon livello di controllo, ma di norma vi farà abbastanza impazzire per arrivare a una situazione ottimale stabile (dovrete fare un investimento di tempo per capire i limiti del vostro strumento e in che modo evitare che tutto salti all’ennesima modifica). La terza vi semplificherà decisamente la vita – all’inizio – fornendo un buon risultato al volo o quasi – ma vi farà comunque sbattere la testa contro limiti che un sistema semplificato non può non avere.
Aggiungo una nota extra: l’aspetto di impaginazione e pubblicazione dovrà inoltre confrontarsi con il servizio di stampa che, nel caso, vorrete usare – per prove o per vendere in modo autonomo il vostro lavoro. Lulu, ilmiolibro o Amazon/kdp – citando nomi che di sicuro avrete sentito, hanno punti di forza e piccole criticità – ma non è detto che siano quanto voi preferiate utilizzare, e in questo secondo caso, potreste dovere adattare una parte della vostra procedura ad esigenze anche molto differenti.
E – tenendo conto che non riguarda in modo diretto la scrittura – non sto sottolineando anche le eventuali difficoltà che potreste avere, per una vostra pubblicazione, a realizzare una copertina che vi soddisfi – sia, ripeto, che sia per una prova da girare a conoscenti (che comunque rimarranno più colpiti da un bell’oggetto che da uno meno efficace) sia per la vostra attività di pubblicazione diretta.