(official game jam page)
In case you wonder, this is what I’ve been working on, in my spare time, in the last couple of weeks: Fork vs Monzie. This game (done with Defold for TV Game Jam) is a tactical-fighting game that was inspired by the first appearance of Mork, inside Happy Days “My Favorite Orkan” episode – and starts when Mork (renamed Fork in the game) reach Richie/Rick inside Arnold’s, where he ran to ask for the Fonz/Monzie help.
If you’re curious and you’ve got a few minutes to spare you can freely try it inside your browser clicking on the above link. Enjoy.
Non mi capita spesso di leggere poesie, e lo dico con un pizzico di vergogna. Leggo abitualmente, ma mi limito quasi solo a cose per cui ho uno storico interesse personale – saggistica legata ai miei ambiti di lavoro (tra l’altro, poca) e letteratura di genere (tanta) – escludendo quindi ampi settori che, pure non disdegnando, non trovo tempo di approfondire.
Ma, grazie a un amico che ha fatto da ponte, mi è capitato di tornare in contatto con un mio compagno delle elementari che negli ultimi anni ha dato alle stampe più di una raccolta in versi, e questo ha cambiato un po’ le cose. Non che io ora sia diventato improvvisamente in grado di capire di poesia, sia chiaro, ma riaffrontare (anche se con una certa irregolarità) qualche pagina più lirica, permette chiaramente di leggere successivi scritti in metrica con strumenti differenti.
E il cerchio si chiude quando, dopo alcuni suoi libri interessanti ma per me forse troppo complessi almeno come struttura o riferimenti, mi sono ritrovato davanti Il posto delle fragole. Un viaggio poetico nel passato, alla ricerca della preservazione della memoria di un periodo e di un luogo cari all’autore, e rimango molto colpito non solo dalle tematiche (tanti piccoli quadretti, su persone, posti, o eventi) ma anche dallo stile preciso e suggestivo, che in una concretezza di scelte lessicali si erge (a mio parere) sopra una didascalia commemorativa, per arrivare a sfiorare il suono stesso del ricordo, trascendendo la singola e personale memoria per tratteggiarne l’assolutezza.
Posso, e lo ammetto, essere traviato da una certa assonanza di situazioni che riguardano le estati della “villeggiatura” (e qui, cito l’autore nella prefazione) ma credo che questa sua raccolta (tra le tante e ottime realizzate) sia davvero un peccato non sia facilmente accessibile. Tra l’altro, il libro come oggetto, è davvero molto curato: bella la carta e la rilegatura, e ammiccante la copertina e l’impaginazione (per le quali Gianluca ringrazia l’amico comune Massimo Borri) per cui spero davvero che ci possa essere un passaggio ulteriore, che partendo da questa autoproduzione così ricercata, possa arrivare a una diffusione almeno in grado di usare i consueti canali di vendita online. In modo che sia possibile anche per altri eventualmente interessati apprezzare le capacità di questo bravo autore della zona.