Giusto due parole sulla serata a tema di giovedì: è stata un piccolo successo. Pubblico davvero numeroso infatti per questa prima presentazione del nuovo libro del duo Fabrizio Fangareggi e Pierluigi Fabbri, che ha seguito con (almeno apparente) interesse l’oretta di esposizione, questa volta dedicata quasi esclusivamente al libro (Il Buio di York) e più in generale alla Saga (Le Confessioni di Arundel) di cui fa parte. Tanti i temi trattati (dall’ambientazione storica ai personaggi, che abbiamo anche avuto il piacere di sentire “parlare” grazie alla voce del doppiatore professionista Raffaele Palmierii) che alla fine abbiamo forse lasciato fuori qualche altra nota di colore, o qualcosa in più su questi due attivissimi autori. Ma per chi ha voluto (e non sono stati pochi), la sessione di firma copie ha poi sicuramente consentito di integrare con qualche momento più personale con gli autori.
Un grazie come sempre all’organizzazione – alla Libreria Mondadori del Cinema Victoria – e al persona del Cinema Victoria stesso che ha contruito alla buona riuscita della serata.
Dopo poco meno di due anni dall’uscita de Il confine del Buio, Fabrizio Fangareggi e Pierluigi Fabbri ci riconducono in Inghilterra tardo medievale, per mostrarci, con il nuovo romanzo intitolato Il Buio di York, come proseguono le vicende del Vescovo Thomas FitzAlan. Un’opera suggestiva, in cui si muovono, come la volta scorsa, parecchi personaggi, e in cui l’ambientazione storica è una base solida per un bel thriller/giallo, gradevole e originale.
Se siete già fan della penna di questi due autori, o se questa nota vi ha incuriosito, sappiate che giovedì 29 marzo, alle ore 21, all’interno dei bei locali del Cinema Victoria di Modena, ci sarà la prima presentazione ufficiale di questo nuovo lavoro. Un’oretta circa di chiacchiere dopo la quale, grazie alla Libreria Mondadori del Victoria (che anche questa volta ha organizzao l’evento) sarà possibile anche comprare (e farsi autografare) il libro, in uscita proprio in questi giorni.
Non mancate .-)
Una nota rapida per ricordare che venerdì scorso c’è stata anche la presentazione ufficiale della versione digitale del gioco tipo memory, realizzato con la collaborazione dei ragazzi del doposcuola collegato all’associazione Il Ponte. Il bel gioco cartaceo è quello mostrato in foto, la versione digitale (gratuita) la potete trovare invece qui: Google Play / AppStore
Scriverò qualcosa di più ampio nei prossimi giorni, ma intanto riporto la locandina dell’evento che si terrà venerdì 16 marzo all’ex-cinema Principe, a Modena: Mettiamoci in Gioco. All’interno della quale verrà anche presentata ufficialmente l’app (per Android e iOS) MePo Carte Ponte – trasposizione digitale del gioco di carte realizzato dall’associazione Il Ponte, insieme ai ragazzi del doposcuola.
Giusto due righe per fare i nostri complimenti alla splendida organizzazione della due giorni di convegni svoltasi a Modena tra il 2 e il 3 di marzo, a cui abbiamo avuto il piacere di prendere parte. Ampia partecipazione per Now! A scuola si può (nonostante la situazione atmosferica) più che giustificata dal ricco programma e dalla capacità di chi ha gestito le cose di rendere fruibile un così complesso insieme di workshop e conferenze.
Noi siamo stati piuttosto contenti dell’esperienza, e ringraziamo chiaramente anche il pubblico (attento e apparentemente interessato) con il quale siamo riusciti a scambiare anche due parole negli ultimi minuti a nostra disposizione.
Come di consueto mettiamo a disposizione il materiale che avevamo preparato (tre slides in formato PowerPoint, che perdono però qualcosa senza l’ampiamento in esposizione), confidando che possano comunque essere utili come riferimento.
Parte 1 (perché parlare di Videogiochi a Scuola)
Parte 2 (come/con cosa realizzare Videogiochi a Scuola, e non solo)
Parte 3 (cosa realizzare – spunti e riflessioni su Videogiochi in aula)
Ricordiamo che i due software principali proposti sono stati Defold (2D, generico) e RenPy (visual novels) – ma che (come è anche venuto fuori durante il momento di confronto) non sono che due dei tanti possibili.
Un saluto a tutti i partecipanti da me e da Andrea Capitani.