Videogiochi a scuola

Domani pomeriggio terremo un primo incontro, in una scuola media di Modena, su un tema che a me e ad Andrea Capitani (mio collega sul lavoro e l’altra metà della MG Production) sta molto a cuore: i videogiochi. Non il giocare ai videogiochi (o almeno non solo) quanto piuttosto il realizzarli.
E questo è un argomento che, per quanto forse a qualcuno di voi possa sembrare strano, in realtà si combina abbastanza bene con la scuola a tutto tondo. Realizzare videogiochi non è infatti un esercizio solamente tecnico, ma può combinare insieme arti visive e musicali, e narrazione.
Un videogioco può quindi facilmente diventare un ausilio per la didattica (mostrando il tema di una specifica lezione, in modo interattivo) oppure può essere proposto ai ragazzi come progetto interdisciplinare su cui affinare specifiche abilità e spirito di squadra.
Non andremo quindi a parlare di programmazione C e openGL come abbiamo fatto in passato (anche se dubito che questi due punti non vengano comunque accennati) ma di strumenti alternativi, più semplici anche se potenti, con cui chiunque può iniziare da subito a fare esperimenti. Strumenti in grado di essere usati su Windows, Mac e Linux, e in grado di creare applicazioni anche per iOS e Android – gratuiti.
Uno è Defold (“the ultimate engine for 2D games“, come recita sul sito, anche se ha anche alcune capacità 3D) e l’altro, su cui punteremo maggiormente, è RenPy, un visual novel engine, lo strumento perfetto (secondo noi) per miscelare conoscenze differenti e realizzare un videogioco accattivante e multipiattaforma.
Nessuno dei due è l’unica scelta possibile nel suo campo – ma entrambi hanno community attive, esempi e tutotial, ottimi giochi realizzati, e, soprattutto, installazioni non mastodontiche, e una ide relativamente semplice anche per il build per dispositivi mobile.

Per RenPy tra le cose che mostreremo ci sarà una micro avventura (con giusto tre passaggi) basata su Indiana Jones III (una demo che non sarà mai pubblica e che serve giusto per mostrare, oltre che la sintassi, come si possono realizzare composizioni con immagini di tipo fotografico). Questo gioco è stato realizzato da Andrea Capitani.

Su Defold (che stiamo entrambi usando per alcuni progetti) parleremo probabilmente in modo più ampio in marzo, durante un altro evento di cui parlerò nelle prossime settimane, ma, se siete curiosi, sappiate intanto questo: utilizza Lua come scripting language, ha il supporto nativo per Spine e per la fisica, e carica quasi senza modifiche il json delle mappe fatte con TilEd (ha comunque un suo tile editor interno). Una scelta (a nostro parere) piuttosto buona se si ha interesse per giochi 2D – sia con grafica “moderna” sia (come potete vedere nell’immagine qui sotto) se volete fare qualcosa in pixelart (anche gli script di rendering sono facilmente modificabili per questo scopo)

Probabilmente sarebbe utilizzabile anche da ragazzi delle medie – ma (sempre probabilmente) non senza una supervisione maggiore e sposterebbe troppo il focus dal gioco alla programmazione del gioco – che non è il punto principale di questi incontri.
Siamo molto curiosi di conoscere la classe, e di vedere quali sono le aspettative e le capacità. E vi farò sicuramente sapere come è andata nei prossimi gioni.

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