Spulciando l’enorme quantità di sorgenti di progetti almeno iniziati negli anni, ho trovato quello del “seguito” di Roar. Una versione dello shoot’em’up con una grafica migliore e più variata (e che “usciva” dalla logica della palette colore, passando a 16bit) – che non è però mai stata terminata.
Il lavoro si prospettava ampio perché richiedeva di riscrivere la maggior parte delle routine grafiche di base E di rifare/rigenerare la grafica per avere una base definita di conseguenza. Nulla di inaffrontabile, ma questo scoglio a livello di “sforzo” ha fatto sì che la cosa sia stata abbandonata a favore di nuovi progetti.
Dispiace che non sia mai uscito comunque ANCHE per l’aspetto audio – tenendo conto che la nuova colonna sonora non era più midi ma era un pezzo musicale completo (e secondo me piuttosto bello e adatto per questo tipo di gioco).
Alla fine degli anni 90 io, con il supporto di Massimo Borri (gfx) e Thomas Serafini+Alfonso De Prisco (audio+musica), ho realizzato un mio sogno realizzando un piccolo videogioco, chiamato Roar. Uno shot’em’up abbastanza classico, ma con un sacco di caratteristiche interessanti, che, a quel tempo, ebbe un relativo successo, finendo anche recensito all’estero, e fruttandomi un po’ di contatti che ho davvero apprezzato. E capita ancora che, a distanza di anni, qualcuno mi scriva per parlarmi di quel gioco per Windows, sottolineando un aspetto oppure un altro che erano risultati interessanti.
Qualche mese fa una persona mi ha scritto facendo i complimenti e chiedendo se era possibile riascoltare la colonna sonora del gioco stesso (c’erano tre pezzi audio – di tutto rispetto – uno dei quali, quello più “complesso” era quello che si sentiva durante la partita).
Grazia alla memoria digitale di Thomas Serafini sono riuscito ad averlo, e in formato mp3 (nel gioco, internamente, era in midi) – e quindi è ora disponibile per l’ascolto qui – per chi di voi è interessato alla cosa. Ricordo che il pezzo è stato composto da Alfonso De Prisco/Thomas Serafini – non ricordo in dettaglio se da entrambi o solo uno dei due – e che nel caso vi interessi usarlo è necessario chiedere il loro permesso.
Come Batman e Robin (Creep) è mio un racconto di 20mila battute, scritto alla fine del 2006, per una antologia “dedicata” ai Radiohead che, credo, alla fine non abbia mai visto la luce. Uno spaccato di un singolo episodio della vita di due ragazzini “al margine”, due amici, che in qualche modo si paragonano al Dynamic Duo. Non ci sono davvero supereroi, non è una storia di avventura. Ma questo inedito, ritrovato prima nella memoria e poi sul disco fisso, a me, anche a distanza di anni, piace. Se vi va di leggerlo lo trovate tra le mie (al momento poche) cose su WattPad.