Mr. Mercedes – Stephen King
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Nove mesi dopo Doctor Sleep – l’atteso ma non indimenticabile seguito dell’invece indimenticabile Shining – il re ritorna in libreria con un nuovo romanzo che, come Joyland, non rientra nel genere con cui è diventato famoso. Mr. Mercedes è infatti, a detta dell’autore stesso, un romanzo hard-boiled, che ci mostra il neo pensionato e sovrappeso ex detective Bill Hodges alle prese con un caso non risolto, che torna a tormentarlo. Ma se la trama raccontata in due parole non sembra il massimo dell’originalità, lo sviluppo è, come ci si aspetta, di altissimo livello. I personaggi e l’ambientazione, le vicende e il susseguirsi di imprevisti e colpi di scena, infarciti da ottimi dialoghi e da uno stile inconfondibile, catturano quasi da subito e trattengono l’attenzione fino al finale – bello, solido – che però lascia spazio per il seguito che uscirà il prossimo anno.
In Mr. Mercedes non ci sono mostri o creature soprannaturali, ma entrare nella mente del folle Brady Hartfield (nessuno spoiler, questo non è un giallo) sbilancia parecchio e, se anche non vi costringerà a controllare a fine lettura se ci sono o meno entità con le zanne nascoste sotto il vostro letto, non vi eviterà un po’ di paranoia in tutte le altre circostanze. Non l’opera migliore di King, ma l’ennesima dimostrazione del suo estro e del fatto che, se vuole, può uscire dai confini del suo genere d’elezione senza assolutamente nessun problema. Consigliato senza remore.
Non lo considero certo tra i migliori del Re. Mi piace il detective Hodges, funziona parecchio. Il cattivo no, lo trovo ridicolo. Ma la cosa poù strampalata in questo romanzo per me è il picnic finale… tu come lo vedi?