The Bridge (US)
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Come capitato per l’ottimo The Killing, anche in questo caso gli States sono andati a saccheggiare le produzioni danesi recuperando una serie crime che in patria ha avuto parecchio successo: The Bridge. Il ponte (bridge) originale citato nel titolo è quello che separa la Danimarca dalla Svezia, mentre quello della FX unisce invece il Messico agli USA. Entrambe le serie iniziano con la scoperta di un cadavere esattamente a metà del ponte (un cadavere particolare, si scoprirà a breve) il che causerà una investigazione congiunta delle due (molto diverse) forze di polizia. Nella versione USA è divertente notare una certa italianità nel poliziotto messicano (Marco Ruiz), ma quello che credo sia l’elemento principale è la figura del detective Sonya Cross, disturbata e con evidenti problemi nelle relazioni interpersonali. Che dire? Se The Killing mi ha lasciato senza parole dalle primissime battute, per l’atmosfera e per i personaggi, in The Bridge la cosa non è proprio capitata. Sembra un bel telefilm, la storia sembra bella e articolata. Ma non mi ha colpito, con il pilot, né per l’originalità, né per l’ambientazione. Vedremo se i personaggi, e la sceneggiatura, saranno in grado di trasmettere quel qualcosa di indefinito che una serie crime deve avere per diventare cult.