Dangerous Book for Boys
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Anche se non so ancora nulla di quando e dove andrò in ferie e di cosa farò (quando ci sarò), i pochissimi giorni di un weekend lungo in Trentino mi hanno fatto tornare alla memoria le estati passate nella casa di montagna di mia mamma, e le tante ore trascorse all’aperto a giocare con tutto quello che capitava a tiro. E la lettura (attenta e interessata) dei volumi migliori della (poca) saggistica che ho apprezzato nella mia vita: I Manuali delle Giovani Marmotte. E di ricordo in ricordo, mi è tornato in mente un grosso volume cartonato che non sono riuscito ad impedirmi di comprare appena ho letto della sua esistenza: Dangerous Book for Boys. Non, badate bene, la guida del piccolo dinamitardo, o del giovane Black Bloc, ma un bel libro di un autore inglese (Conn Iggulden) che è in qualche modo simile (come idea) al manuale delle GM – ovvero un compendio di informazioni su tantissime cose diverse da provare in casa o all’aria aperta. Cose che richiedono in certi casi manualità e attenzione, ma alla portata di tutti. Il taglio e il tono sono esattamente quelli che ci si aspetta da un manuale “serio”, ma il contenuto è davvero adatto ai “ragazzi dagli otto agli ottant’anni” (come recita la sua tagline) – ammesso che si accetti di essere riportati indietro ad un tempo che non è detto crediamo esista più – spesso rapiti da così tanti stimoli tecnologici da scordare le cose più semplici (e, retoricamente, “vere”).
A causa del suo formato (più adatto alla consultazione in biblioteca che all’uso in mezzo ai boschi o anche solo in giardino) ammetto di averlo solo sfogliato da quel lontano 2006 in cui ho fatto l’acquisto. Chissà che non sia quest’anno la volta buona di sfruttarne la saggezza, se non per tornare davvero bambino, almeno per ricordarmi meglio cosa si può fare con un po’ di fantasia, e tanta voglia di divertirsi o di sperimentare.