The Night of the Ripper
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Mi avevano parlato di questo romanzo di Robert Bloch (che avevo apprezzato per la sua produzione di racconti ancor prima di sapere che fosse l’autore di Psycho) ai tempi della mia sceneggiatura per un fumetto proposto da Il Professor Rantolo, intitolato Jack the Ripper. E in questo weekend ho avuto modo di scoprire in cosa le due storie in effetti si assomigliassero.
Chiaro, la similitudine tra quest’opera e le mie poche pagine è limitata, in modo parziale, all’identità del famoso serial killer, ma mentre nel mio caso questo è poco più di un espediente per un colpo di scena, nell’opera di questo importante autore americano tutto si innesta, pur nell’invenzione narrativa, in una accurata ricerca storica che porta ad una interessante ricostruzione di quei mesi di terrore.
Una parte della critica recente mi sembra non considerare comunque questo libro particolarmente importante, e ammetto che la stesura non mi è sembrata, facendo confronti con altro dello stesso autore, così brillante o equilibrata, ma credo che sia un qualcosa da leggere ugualmente (se vi piace il tema e/o il genere) perché la Londra proposta risulta comunque vivida e reale, ed è un gradevole ripercorrere delle varie teorie di cui abbiamo più volte sentito parlare. Belli poi i camei dei tanti personaggi dell’epoca (Doyle, Wilde, Shaw, giusto per citarne alcuni) ai quali ha regalato un capitolo, e interessante lo studio sui modi di dire della Londra del 1888.