Continuum
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È sempre più evidente che la differenza tra le produzioni USA e quelle di altri paesi (intendo cmq principalmente Canada e UK) sono percepibili a pelle già nei primi minuti di visione. Non è, chiaro, necessariamente una cosa negativa, ma porta a confronti che influiscono comunque sul parere che uno poi ha su ciò che guarda. Continuum (proposto dalla canadese Showcase) è un bel prodotto sci-fi. Buona l’idea (in un non troppo distante futuro esiste un modo simil-Orwelliano, in cui le megacorporazioni controllano tutto, e un gruppo terroristico chiamato Liber8, dopo avere colpito un centro di potere tenta un viaggio nel passato per cambiare le cose), belli gli effetti speciali (alla Minority Report), non male neppure i personaggi (tra cui spiccano Rachel Nichols e Roger R. Cross), anche se qui si iniziano a vedere le differenze con il tipico modello USA. Quello che però rende ancora più evidente il contrasto è però forse la fotografia e, sicuramente, la sceneggiatura, perché il ritmo e i dialoghi non sono quelli che ci aspetteremmo (o almeno che io mi aspetterei) per sottolineare l’evolversi della narrazione.
Vale comunque la pena dare una occhiata a Continuum? Assolutamente sì. Pieno di richiamo (più o meno espliciti) con tanto altro, sa aggiungere qualcosa al filone vagamente Terminator-like, grazie a molti particolari interessanti, e sa alternare l’introspezione dei personaggi a momenti di adrenalina, promettendo comunque intrighi temporali e pure un pizzico di romance.
Una nota in chiusura: se vi chiedete dove avete già visto Mr. Alec Sadler del futuro, fatevi tornare in mente X-Files – e qualcuno con una sigaretta sempre in mano :-)