Il piccolo blues della costa ovest
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Un’altra ottima pubblicazione, firmata dalla coppia Jacques Tardi e Jean-Patrick Manchette, in questo caso edita dalla BD, che ci propone una storia intrigante e senza fronzoli, dalla struttura solida, in grado di colpire e stupire, senza “effetti speciali”. Georges Gerfaut, il protagonista, non è un eroe. Ha moglie e figli, un lavoro normale, beve. Non è cattivo, non è buono. Un giorno decide di fermarsi ad aiutare la vittima di un brutto incidente d’auto, portandolo all’ospedale, per poi andarsene senza lasciare i propri dati, annoiato semplicemente dalla situazione. E questa buona azione sarà l’inizio dei suoi guai. Non perché la polizia lo cerchi pensandolo resposabile dell’incidente (cosa che la moglie gli dice sarebbe potuta accadere), ma perché da quel momento avrà alle costole due killer che cercheranno, con sempre più convinzione, di farlo fuori. E così, senza capire il perché, inizia la sua avventura, vissuta in fuga, con un atteggiamento di chi solo a tratti cerca di essere davvero protagonista della propria vita. Tutto accade “intorno”, colpendolo, e lui reagisce come può, senza passione, senza aspettative.
Una narrazione perfetta, francese al gusto, supportata bene da quel tratto deciso e d’autore che non si riesce a non amare, e che si fonde con l’ambientazione e con la vicenda in modo unico.
Splendido il protagonista, ma ben delineati tutti i personaggi, comprese moglie e figlie, e i due assassini, arricchiti con piccoli passaggi esperti, in modo da giungere nel giro di poche tavole dal ruolo di ombre a quello di “attori”, rendendo davvero romanzo questo “piccolo blues”.