Touch

Lo ammetto, quando ho visto cosa era stato annunciato lo scorso anno, tra tutte le novità, tre erano le cose su cui avevo le aspettative più alte: Ringer (con la Michelle “Buffy” Gellar), Alcatraz (per via di J.J.Abrams) e Touch, dove avrei avuto modo di vedere di nuovo all’opera Kiefer Sutherland. Purtroppo, come è capitato con Ringer, vedere un personaggio d’azione in un ruolo molto differente è stato un po’ un trauma, ma se nel caso di Ringer ho patito un po’ anche per la nuova ambientazione – troppo simile inizialmente a Lying Game – e il nuovo personaggio (doppio, ma ugualmente “povero”), non posso dire lo stesso con Touch. Complice la mano di Tim Kring (Heroes) qui siamo in una situazione con intrecci di alto livello, e le premesse per qualcosa di notevole ci sono tutte (un bambino autistico sembra in grado di prevedere il futuro – non dico altro). E, tranquilli, “Bauer” non perde neppure un briciolo di fascino, neppure quando si fa stendere con un pugno da una persona qualunque, e grazie a quello sguardo deciso, ma sempre un po’ smarrito, che lo ha contraddistinto in 24, non sembra affatto fuori ruolo.

Ma, volendo però essere onesti, mentre in Ringer già dal primo episodio si intuiva che eravamo di fronte ad una storia complessa che ci sarebbe stata rivelata senza soste puntata dopo puntata, qui, con Touch, è almeno possibile che ci siano episodi con “casi”, come in un poliziesco, senza che si vada necessariamente da nessuna parte. E, cercando proprio il pelo nell’uovo, Touch potrebbe essere solo una versione un-milione-di-volte-meglio di Person of Interest, dove, al posto del computer che predice il futuro di sangue (di una persona alla volta) studiando le tracce digitali che lasciamo quotidianamente, qui c’è un bimbo autistico che predice il futuro (roseo?) di tanti, tramite un quaderno pieno di numeri, e qualcosa che sembra collegato con i cellulari.

Vedremo.

Al momento sono solo contento di sapere che c’è di nuovo modo di vedere Sutherland sul piccolo schermo – e sono fiducioso che il regista – che ha creato un universo impressionante con Heroes – possa rifare la magia e proporre qualcosa da ricordare.

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