I Miti di Cthulhu a fumetti
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Anche in questo caso parlo (molto volentieri) di un regalo ricevuto per il compleanno: I Miti di Cthulhu (disegni di Alberto Breccia, testi di Lovecraft, adattati da Norberto Buscaglia). Un volume corposo, assolutamente da avere se come me siete fan del solitario di Providence, che contiene le versioni “a fumetti” (realizzate negli anni settanta) di alcuni tra i più noti racconti di H.P. Lovecraft (nello specifico La ricorrenza, La cosa sulla soglia, La maschera di Innsmouth, La città senza nome, L’orrore di Dunwich, Il richiamo di Cthulhu, Il colore che cadde dal cielo, L’abitatore del buio e Colui che sussurrava nelle tenebre).
Il colpo d’occhio può lasciare perplessi (lo stile grafico è davvero particolare, una sorta di bianco e nero che sembra ottenuto da collage ritoccati, con moltissimo testo, mai in balloon) ma basta leggere le prime due pagine per capire che la scelta è in realtà ottima. Lo stile di Lovecraft – che esce intatto dai testi proposti – si fonde perfettamente con le immagini confuse e inquietanti di Breccia, in cui le figure mostruose sono spesso poco più che macchie, sagome, adatte a suggerire più che a mostrare, e i paesaggi sembrano indistinti come ricordi, come vecchie fotografie, sbiadite dal tempo.
Un opera che può ricordare vagamente Hellboy (o il contrario – tenendo conto che le storie più vecchie presenti in questa raccolta sono state disegnate del 1973 – mentre quel fumetto di Mike Magnolia è stato creato vent’anni dopo) suggestiva e tetra, non proprio facile da trovare in libreria, ma che merita davvero.