Sucker Punch

Lo stesso regista degli acclamati 300 e Watchmen, tale Zack Snyder, ha di recente portato sul grande schermo un altro progetto dal grosso potenziale visivo: Sucker Punch, una fiaba nera e onirica, quasi tutta al femminile, ambientata per la maggior parte nella mente di una ragazza imprigionata dal padre in un ospedale psichiatrico. “Distrutta” dalla critica, e non premiata dal pubblico, questa produzione ricorda per tantissimi aspetti un videogioco. Non solo per le scene ispirate esplicitamente da Tekken, Wolfestein e Final Fantasy, ma anche per la struttura a missioni della storia stessa – una avventura in senso stretto, con oggetti da raccogliere prima di potere procedere. Un esperimento, a mio parere, interessante, che, solo, promette nel trailer di più di quello che alla fine riesce a trasmettere, e che lascia nell’aria quella sensazione di incompiuto che mal si addice al costo di realizzazione di un’opera così complessa.

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