I Tre Investigatori per DS…

Una delle cose che un wanna-be-game-programmer come me sa di NON potere fare è quella di costruire un gioco su un “brand” di altri. Ci sarebbe da fare un lunghissimo discorso a riguardo (perché ci sono eccezioni note a questa “regola”) ma di base è chiaramente corretto che non si possa fare qualcosa basandosi troppo sul lavoro di altri, senza il loro permesso. Permesso che spesso è impensabile anche solo richiedere se (come nel mio caso) si parla di fare videogames per passione e non per lavoro, perché, anche nel migliore dei casi, il permesso sarebbe condizionato da un costo non affrontabile.

E quindi rimarrò sempre con il “dispiacere” di non potere provare a realizzare una piccola avventura basata sui personaggi della serie letteraria “I tre investigatori” (edita in Italia anni fa nella collana Gialli per ragazzi Mondadori) ancora di più ora che ho scoperto che un gioco ispirato a questo trio esiste già davvero (ma solo per Nintendo DS).

Il gioco (tra l’altro non recentissimo, perché uscito sull’onda del primo film) è recensito qui, ed è una avventura 3D. Sembra intrigante e, nonostante i limiti della grafica di quel dispositivo, credo sia piuttosto gradevole :-)

Se fossi io l’autore di una nuova versione chiaro mi piacerebbe di più avere a disposizione le ambientazioni tipiche (in primis la bottega del Recupero) cosa che non credo capiti  invece in questa uscita (tenendo conto che la vicenda dovrebbe svolgersi in Sud Africa) e forse avrei preferito un approccio più alla Day of the Tentacles. Chiaro, il vantaggio dell’avventura 3d è il dinamismo – che in un racconto d’azione in effetti potrebbe essere cmq vincente.

Ma a quanta gente ha fatto del male…

…quel cattivone di Asterix? Ammettetelo, non vi era mai venuta in mente questa domanda. Ma per fortuna (?) ci sono scienziati a Dusseldorf che non stanno con le mani in mano e hanno fatto loro i conti per noi.

Il resto della “notizia” qui: http://leganerd.com/2011/06/15/studio-medico-rivela-piu-di-700-lesioni-cerebrali-traumatiche-nei-libri-di-asterix/

Paperino Paperotto e il grande sonno

Le storie relative al “reboot” Disney – che coinvolgono Paolino Paperino quando, da bambino, viveva con Nonna Papera – sono normalmente tutte molto belle. L’atmosfera americana anni 40-50, il rapporto dei piccoli nei confronti dei grandi, la possibilità di sperimentare e la sensazione di “già vissuto” che si ha grazie a tanti piccoli particolari, consentono a queste storie di proporre qualcosa di estremamente originale, senza tradire (troppo) il background nel quale si muovono.

E l’ultima uscita che riguarda Paperino Paperotto (“Paperino Paperotto e il grande sonno” – testo di Bruno Enna con disegni di Francesco D’Ippolito) – a puntate in queste settimane su Topolino – davvero merita almeno una piccola segnalazione – non fosse altro che per l’enorme tributo alla SciFi più classica che fornisce. Robot, Formiche Giganti, Man in Black con enormi fucili, oltre alla presenza dell’alter ego di un maestro di genere, fanno da contorno ad una piacevole avventura nella quale è davvero facile calarsi.

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