The Adjustment Bureau
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Tra i film che ho visto in questo ultimo periodo, e che ho trovato belli, posso sicuramente annoverare anche The Adjustment Bureau (di George Nolfi, proposto in Italia con il titolo meno efficace de I guardiani del destino). Una cosa che non sapevo prima della visione è che è stato (in qualche modo) tratto da un racconto di Philip K. Dick (uno dei miei autore preferito) – racconto che non avevo (credo) mai letto e che non ho trovato in nessuna delle antologie che ho a casa. Sono cmq riuscito ad accedere al breve testo (Adjustment team – diventato secondo wiki Squadra riparazioni nella nostra lingua) e devo ammettere che Nolfi ha fatto davvero un ottimo lavoro. Pur essendoci parecchio del cuore del testo di Dick, la storia è davvero differente, ed è molto più adatta per la resa cinematografica. Il racconto è bello, ma un minimo naif e ha una struttura temporale molto ridotta, mentre il film spazia, e bene. Una curiosità: il Summoner del racconto originale, che si addormenta perdendo l’attimo e facendo iniziare tutto, è un cane. Nel film è invece, probabilmente per sottolinearne la diversità per altri aspetti, l’unico Clerk di colore che si vede. Una nota: Nolfi mi sa che ha visto Fringe :-) perché tra i clerk e gli osservatori c’è più che qualche aspetto estetico in comune.
Sia come sia, se vi capita, non perdetevi nessuna delle due cose – né il film (con un Matt Damon più che apprezzabile, nonostante quello che può averne detto Obama) sia, ovviamente, il racconto del maestro di Chicago.